sabato, marzo 19, 2005

Ucraina - Perché non dobbiamo dimenticarla

Articolo di fondo sul Corriere della Sera di oggi di Alberto Ronchey sul difficile momento di Yushenko in Ucraina, dopo gli entusiasmi dei giorni della rivoluzione arancione. Come sempre accade, nascoste nell'ombra nei giorni della catarsi, le forze della restaurazione sanno attendere il tempo giusto per tornare in azione, sabotare il rinnovamento, rientrare in un gioco di ricatti e corruzione. Le forze della restaurazione sanno attendere la stanchezza dell'Europa libera, che ha già voltato le spalle a Yushenko. Gli Euroburocrati (cioè i leader del paesi dell'Ue che oggi governano facendo rimpiangere i Kohl e le Thatcher, i Mitterrand e i Craxi) hanno accolto un mese fa il nuovo leader ucraino a Strasburgo, ma oltre agli onori non gli hanno tributato nulla. Nessun accenno alla prospettiva dell'integrazione nell'Ue, solo ipotesi di un buon vicinato. Noi, che abbiamo tinto d'arancione i nostri siti (prima di tingerli di blu con l'inchiostro iracheno) e li stiamo arricchendo di cedri libanesi, non molliamo l'attenzione per le conquiste realizzate ma non consolidate. L'Europa non gioca la sua partita per la democrazia. Ma l'Europa non è solo Bruxelles. L'Europa siamo noi.

APPROFONDIMENTI

Il numero di Emporion sull'Ucraina.
Articolo sul rapporto tra religione e democrazia.
La pagina speciale di Tol sull'Ucraina.