sabato, aprile 30, 2005

Vicini assassini (e rompicoglioni)

Vi prego, qualcuno adotti i miei vicini di casa a Roma, prima che Veltroni mi obblighi a fare la festa con loro. Il premio per la più grande idiozia comunale dell'anno non glielo toglie nessuno. Dato il filotto appena realizzato qui dalla sinistra (Comune, poi Provincia e infine Regione), sono previsti ulteriori gemellaggi con una simpatica famigliola di Colleferro, quindi un pic-nic con pajata e porchetta assieme a due nonnetti di Latina simpatizzanti di Alessandra Mussolini. Grazie a Camillo per l'avvertimento.

East Watch - Kossovo

Gli incidenti avvenuti nel marzo 2004 rappresentano ''il più forte segnale che la situazione può ancora esplodere'' in Kosovo. L'allarme viene lanciato dalla Commissione internazionale sui Balcani, guidata da Giuliano Amato, che ha oggi presentato a Roma un rapporto sull'intera regione nel quale il Kosovo rappresenta però il capitolo decisamente più preoccupante. Articolo da Ansa Balcani.

Ah, il capolavoro del Kossovo è quello della coppia Clinton-D'Alema.

Un Bozzetto per la libertà

Già segnalato da altri blogger di TocqueVille, rilancio i trenta secondi per la libertà di Bruno Bozzetto.

venerdì, aprile 29, 2005

Italia - La crisi e il partito unico

Chiuso redazionalmente il numero del bimestrale cartaceo di Ideazione (in edicola a metà maggio con un'ampia sezione politica sulla crisi), avviamo sul sito online la riflessione sulla novità emersa dal dibattito parlamentare: il partito unico del centrodestra. Dibattito che, per noi di Ideazione, parte da lontano e che all'inizio di quest'anno avevamo rafforzato come processo culturale (la Right Italian Nation) che sostanziasse un più ambizioso processo politico. Che per la complessità dell'operazione avrà bisogno di tempi lunghi e non dovrà avere esclusivamente il corto respiro propagandistico in vista delle elezioni del 2006. Articoli del sottoscritto, di Andrea Mancia, di Vittorio Mathieu e intervista a Giuseppe Calderisi di Stefano Caliciuri sulla riforma elettorale che può consolidare il bipartitismo nel nostro paese.

mercoledì, aprile 27, 2005

TocqueVille - Una faccia, una razza

Finalmente i blogger di TocqueVille hanno un volto. Sfilano, uno appresso all'altro, qualcuno in coppia, qualcuno con famiglia, sul blog di Andrea Mancia, The Right Nation. Preso da irrefrenabile entusiasmo, ^Stud3nt^ ha costruito la galleria dei South Park politicians. I nostri preferiti, in ordine di satira politica e realizzazione, sono: Francesco Storace, Giulio Tremonti e Francesco Rutelli.

martedì, aprile 26, 2005

L'Onu delle meraviglie

Srebrenica, dieci anni fa.

Usa-Europa - Niall Ferguson

Lo storico Niall Ferguson tradotto dal Corriere della Sera. Interviene sul rapporto sempre più difficile tra America cristiana ed Europa secolarizzata e sul pericolo dell'Eurabia. Di cui parla qui Paolo Della Sala, che nel numero di maggio del bimestrale cartaceo Ideazione pubblicherà un ulteriore saggio e un'intervista alla studiosa ebreo-egiziana Bat Ye’or.

Papa Watch - Fra TocqueVille e Ratzinger

Un Papa teologo va seguito con grande attenzione per valutare con correttezza e libertà di giudizio il suo operato. Non è possibile cavarsela con slogan senza fondamento. La cultura e la densità degli interventi di Ratzinger non concedono sconti, comunque la si pensi. E allora innanzitutto voglio segnalare il bel reportage di Enzo Reale tra i blogger di TocqueVille, pubblicato su Ideazione. Una discussione franca e aperta che fa onore alla neonata comunità in attesa di radunarsi attorno all'aggregator (qui si apprezza specialmente la posizione di Paolo Della Sala su Le Guerre Civili).

Inoltre prosegue il servizio Papa Watch di Walking Class, che raccoglie tutta la documentazione utile a chi vuol seguire, fin dai suoi esordi, il papato di Benedetto XVI. Segnaliamo le tre uscite papali di ieri. Primo, l'incontro con i rappresentanti delle Chiese e delle comunità cristiane e delle altre religioni. Quindi, per chi mastica il tedesco, il discorso mattutino ai pellegrini tedeschi. Infine, l'omelia durante la visita pomeridiana alla Basilica di San Paolo fuori le mura.

lunedì, aprile 25, 2005

East Watch - Nato fra Balcani e Caucaso

Le prossime tappe dell'espansione ad est dell'Alleanza atlantica sono state ricordate dal segretario generale Jaap de Hoop Scheffer durante una conferenza tenuta a Vilnius, subito dopo la fine della ministeriale esteri.

25 aprile - Rassegna stampa europea

Il sito della BBC offre una stringata panoramica dei giornali europei sui temi del giorno. GERMANIA. In primo piano sulla stampa tedesca le analisi sull'apertura del Pontificato di Benedetto XVI. Erano anni che in Germania le vicende della Chiesa cattolica non avevano tanto risalto. Ovvio, con il Papa tedesco: ma è già un primo segnale geopolitico quello di un paese cuore della secolarizzazione continentale che torna a discutere senza superficialità (e con differenze di posizione) su temi religiosi. Sul Papa anche osservazioni critiche da Francia e Spagna. FRANCIA. Ma in Francia, dove attorno al referendum sulla Costituzione europea si annoda la riflessione sull'ingresso nell'Ue della Turchia, grande risalto viene dato all'anniversario del genocidio armeno compiuto dalle truppe turche nel 1915. GERMANIA. La discussione è aperta anche in Germania dove si riflette sul futuro del multiculturalismo messo alla prova dall'allargamento europeo e dove non sembra placarsi il caso Joschka Fischer, nonostante la replica del ministro alle accuse. UNGHERIA. Il paese centro-europeo è alle prese con i problemi del proprio sistema sanitario pubblico. Un caso di cronaca rilancia polemiche e discussioni. Si compara il sistema ungherese con quello britannico, valutandone i pro e i contro. Una riflessione che ricorda quella che si svolge in Italia.

East Watch - Bulgaria e Romania

The leaders of Bulgaria and Romania are to sign European Union accession treaties, paving the way for their entry in January 2007. The treaties contain a safeguard clause delaying entry for a year if either country fails to meet EU standards.

East Watch - Repubblica Ceca

The Czech president has named a new prime minister - Jiri Paroubek - after weeks of crisis forced Stanislav Gross to step down.

Italia - 25 aprile, la mia festa

Grazie, ragazzi, per averci liberato dal fascismo. Grazie, padre nobile, per averci poi liberato dal comunismo. Non sarà una sinistra che da sempre strumentalizza per fini politici, né una destra incapace di imporre il proprio punto di vista e le proprie riflessioni (e autocritiche, vero Fini?) a farmi desistere dal festeggiare una delle date che segnarono la liberazione dell'Italia dal fascismo.

Germania - Il ritorno di Helmut Kohl

Grazie a una nuova fiamma, alla bella età di 75 anni è uscito dal tunnel depressivo nel quale era entrato dopo lo scandalo dei fondi neri al partito (mentre le indagini su quelli dei socialdemocratici si erano arenate per carità di patria) e dopo il suicidio della moglie Annelore. Ora sembra rinato. Un altro "born again", anche se non sul piano della fede perché quella non gli è mai mancata. Torna a parlare. A discutere. A dibattere. Anche di politica. Magari a consigliare. Ce ne sarebbe tanto bisogno per avviare il riscatto dei conservatori in Germania.

domenica, aprile 24, 2005

Pope Watch - Apertura del Pontificato

"I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo perché quelli interiori sono così ampi". Benedetto XVI
Il testo integrale dell'omelia di oggi. Le analisi di Alessandro Gisotti, Luigi Accattoli e Sandro Magister.

sabato, aprile 23, 2005

Pope Watch - Live on tv

Dal network cattolico EWTN (Eternal Word Television Network) l'archivio multimediale dell'elezione di Papa Benedetto XVI. Si può rivedere, tra le altre cose, l'annuncio dell'Habemus Papam, riascoltare la messa nella Cappella Sistina del 20 aprile, guardare le foto dei fedeli in Piazza San Pietro nel giorno dell'elezione. In più, collegandosi live, si possono seguire direttamente sul computer le trasmissioni in diretta dal Vaticano della televisione americana.

Camillo - Tocqueville

Christian Rocca ci racconta il lungo viaggio di BHL attraverso l'America di oggi, sulle orme di Tocqueville. E quanto il vero Tocqueville sia il francese più amato e più conosciuto negli Usa (assieme al Pinot Noir).

Italia - Berlusconi tre

Geopolitica dei ministri: Nord 14, Centro 4, Sud 8. Qui il servizio di Rai.it e qui la non benevola diretta di Repubblica, con le dichiarazioni di ministri vecchi e nuovi e dei leader dell'opposizione. Qui si vuole, per il momento e per la mancanza di tempo per un'analisi più compiuta, buttarla in caciara. E sottolineare come, un anno fa, la verifica di Fini e Follini abbia portato alla defenestrazione di Giulio Tremonti dal ministero dell'Economia e come, oggi, la crisi aperta da Fini e Follini abbia portato Giulio Tremonti alla vicepresidenza del governo.

Emporion - Speciale su Asia Centrale

ENERGIA E DEMOCRAZIA NEL GRANDE GIOCO DELL'ASIA CENTRALE

Un patrimonio culturale condiviso, fecondato nel corso dei secoli da scambi di merci e idee spiana la via all’integrazione dei paesi dell’Asia Centrale. L’obiettivo primario è evitare di rimanere schiacciati tra il colosso russo e quello cinese. Ma anche diventare un soggetto di peso e fattore di stabilità, baluardo nella lotta contro il terrorismo, contro il traffico di droga e di uomini, contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa. Puntando sulle risorse energetiche.

venerdì, aprile 22, 2005

East Watch - Romania

Sul mercato dei cambi arriva il leu pesante: le nuove banconote e monete rumene, con quattro zeri in meno rispetto ad oggi, cominceranno a circolare dal prossimo luglio prossimo e somigliano come dimensioni e forma alla moneta unica europea. Da Ansa Balcani.

East Watch - Riprende processo a Milosevic

Il processo contro Slobodan Milosevic, la cui ripresa era attesa martedì scorso ma che è slittato a causa dei rischi cardiovascolari dell'imputato legati alla pressione arteriosa troppo elevata, riprenderà lunedì 25 aprile alle 9. Lo rende noto il Tribunale penale per i crimini nell'ex Jugoslavia de L'Aja (Tpi), sottolineando che ''l'accusato sarà presente in aula''. Approfondimenti su Ansa Balcani.

Germania - Auf den Spuren des Papstes

Viaggio sulle orme del Papa. Giro turistico nell'Alpenland, la regione montuosa della splendida Baviera che ha dato i natali a Benedetto XVI. Si parte, manco a dirlo, da Marktl am Inn. Walking Class, fra qualche settimana, vi farà un reportage.

Per il momento, solo tour virtuali. Ad esempio proprio nella città natale, oppure nella vicina (e più grande) Altötting, cittadina di 13mila abitanti e cuore cattolico della Baviera. Intanto c'è chi, come Antonio Leoni, in quelle zone c'è già stato e le racconta in un bel reportage dalla provincia di Passau riportato dal quotidiano di Cremona Il Vascello (per leggerlo bisogna andare giù nella pagina aperta, superando la cronaca da San Pietro dell'elezione di Benedetto XVI.

Problemi di alloggio? Non è certo periodo di pienone, in Baviera, ma se volete stare tranquilli affidatevi a questo sito per le prenotazioni alberghiere e a quest'altro se preferite una camera in affitto a Monaco.

Il nuovo Papa ha l'Europa nel cuore. Il fiume che bagna la sua città natale, il verde Inn, è uno dei maggiori affluenti del Danubio, la spina dorsale fluviale del Vecchio Continente. Il Danubio parla d'Europa nel suo lento fluire, collega il centro con l'Est, riannoda Stati e paesi lacerati per decenni dalla cortina di ferro e prima ancora da guerre interminabili (link 1, link 2). Si può arricchire il viaggio nell'Alpenland ratzingeriana con un bel percorso cicloturistico lungo il Danubio tedesco.

Se la pigrizia impedisce il cicloturismo, chi non ha l'automobile può muoversi utilizzando l'efficiente ferrovia tedesca, che in Baviera si contorna di splendidi paesaggi alpini. Sul sito della Deutsche Bahn potete divertirvi con l'orario ferroviario ufficiale: i treni spaccano il secondo e se si ritarda di un minuto, dall'altoparlante vi chiedono pure scusa.

martedì, aprile 19, 2005

Vaticano - Habemus Papam

Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Josephum Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Ratzinger qui sibi nomen imposuit Benedictum XVI.
Il suo primo intervento affacciato su Piazza S. Pietro:
"Cari fratelli e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre starà dalla nostra parte. Grazie".
Speciale di Avvenire e Corriere della Sera. Joseph Ratzinger era il preferito di questo blog. I commenti della giornata affidati a Vittorio Messori, Luigi Accattoli, Enzo Bettiza.

Vaticano - Seconda fumata nera

Ancora di colore nero la seconda fumata dal comignolo della Cappella Sistina, avvenuta qualche minuto prima di mezzogiorno. Il nome del nuovo Papa non c'è, per i Cardinali ancora ore di discussioni e trattative. Vi diamo oggi il nostro Accattoli quotidiano. Occhi puntati sul comignolo che intorno alle 19 dovrebbe consegnarci il responso delle votazioni pomeridiane. E forse già il nome del successore di Karol Wojtyla.

lunedì, aprile 18, 2005

Vaticano - Fumata nera

Prima fumata: è nera. I cardinali elettori hanno deciso di votare già oggi. Dal comignolo è uscito del fumo ma per lunghissimi istanti non si capiva di che colore fosse. Poi si è visto chiaramente che si trattava di una fumata nera. Il successore di Giovanni Paolo II non è stato ancora eletto.
DIRETTA DALLA CITTA' DEL VATICANO (Centro Televisivo Vaticano)

Venezia - Il nuovo leader del centrodestra

Link.

Vaticano - Joseph Ratzinger

Il testo dell'omelia del Cardinale Joseph Ratzinger alla messa Pro Eligendo Romano Pontefice di questa mattina. In più l'analisi quotidiana di Luigi Accattoli dal Corriere della Sera.

Vaticano - C-Day

E' il giorno dell'apertura del Conclave, 115 Cardinali Elettori chiusi nelle mura della Cappella Sistina per eleggere il nuovo Pontefice. Questa mattina, nella Basilica di San Pietro, messa Pro Eligendo Romano Pontefice presieduta da Joseph Ratzinger (diretta da Radio Vaticana e da Repubblica). Nel pomeriggio (ore 16.30 diretta televisiva) l'ingresso dei Cardinali in Conclave. Dal sito della Santa Sede composizione e cenni biografici del Collegio Cardinalizio. Da Avvenire speciale sul Conclave e notizie in diretta giorno per giorno.

Grecia - Sotto il segno del Meltemi

Vacanze estive sulle isole greche dell'Egeo. Cielo sereno, caldo secco, clima gradevole. Merito del Meltemi, il vento del Nord che spira sul Mediterraneo orientale.

domenica, aprile 17, 2005

Germania - Modello renan-prodiano

L'Italia sotto Berlusconi non se la passa tanto bene. Ma la Germania del modello renan-prodiano non se la passa affatto meglio. Il governo rosso-verde (una specie di Unione in salsa teutonica) riduce le stime di crescita per l'anno in corso, mentre il comitato dei 5 saggi incaricato dall'esecutivo di monitorare l'economia del paese annuncia: nessuna riduzione della disoccupazione è ipotizzabile fino al 2020.

Germania - Comprarsi un seggio all'Onu

Ricordate quando con grande enfasi il cancelliere tedesco Schröder annunciò un contributo eccezionale di 500mila euro alle popolazioni asiatiche colpite dallo Tsunami? Dicemmo che dietro il buonismo teutonico c'era l'intenzione di mettersi in pole position nella corsa al seggio permanente all'Onu. Adesso, con grande faccia tosta, il cancelliere insiste.

East Watch - Dopo l'allargamento

Dal punto di vista economico i nuovi membri dell’Unione Europea sono più poveri dei vecchi membri. L'allargamento, però, potrebbe generare un processo di convergenza che permetta a questi paesi di raggiungere i livelli di benessere economico dei paesi più sviluppati. Analisi su Politica in Europa.

East Watch - Borse, un marzo prudente

Nel mese di marzo le borse azionarie dell’Europa orientale hanno registrato una netta flessione delle quotazioni. I fattori determinanti sono stati i crescenti timori per i tassi negli USA, con le conseguenti liquidazioni di carry trades. Nella fase generale di calo delle quotazioni è venuto a mancare il consueto effetto positivo dei tagli dei tassi in Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca. Tuttavia, in virtù dei solidi fondamentali, delle valutazioni favorevoli e del soddisfacente andamento dei profitti, in Europa orientale il clima borsistico è rimasto ancora positivo. Sul mercato azionario ceco l’attenzione si è concentrata sulla privatizzazione di Cesky Telecom. Vivace interesse ha suscitato anche l’acquisizione della Hansa Bank quotata in Estonia, acquisita dall’azionista di maggioranza Swedbank. In entrambi i casi sono stati offerti premi elevati sul corso attuale.

Viste le recenti flessioni delle quotazioni, confermiamo il nostro atteggiamento di prudenza rispetto alle borse dell’Europa orientale. Poiché nelle settimane a venire non si possono escludere ulteriori prese di beneficio, nel breve termine manteniamo un atteggiamento piuttosto attendista sia per i mercati dell’Europa Centro-Orientale che per la borsa russa. A lungo termine vediamo però un potenziale di crescita delle quotazioni ancora interessante nella regione. Nei paesi della convergenza la volatilità sul fronte delle valute potrebbe tuttavia frenare la performance degli investitori stranieri.

[Fonte: SoldiOnline.it]

Americans do it better

Il lavoro.

Vaticano - Conclave al via

Da domani i cardinali si riuniranno in Conclave e voteranno nella più bella cabina elettorale del mondo. Luigi Accattoli, sul Corriere della Sera, ci fornisce le ultime indiscrezioni. Occhi puntati sul comignolo. Walking Class ribadisce la preferenza per il cardinale bavarese Joseph Ratzinger. Ma chiunque sarà il prescelto, arduo sarà il confronto con Karol Wojtyla.

Vaticano - Chiese orientali

Hanno suscitato molta impressione, durante i funerali di Giovanni Paolo II, i suggestivi canti greci della supplica delle Chiese orientali, che fanno parte dell'ufficio dei defunti della liturgia bizantina, sollevatisi sul sagrato di San Pietro. Si è trattato del saluto delle Chiese d'Oriente al Papa defunto e i patriarchi, gli arcivescovi maggiori e i metropoliti si sono recati davanti al feretro, rivolti verso l'altare nei loro abiti sacri colorati e di diversa foggia.

La Congregazione per le Chiese Orientali ha ricevuto istituzionalmente dal Sommo Pontefice il mandato di porsi in collegamento con le Chiese orientali cattoliche per favorirne la crescita, salvaguardarne i diritti, e mantenere vivi ed integri nella Chiesa Cattolica, accanto al patrimonio liturgico, disciplinare e spirituale della Chiesa latina, anche quelli delle varie tradizioni cristiane orientali.

Il dialogo ecumenico è stato uno dei pilastri del Pontificato di Giovanni Paolo II. Nella sua enciclica Ut unum sint afferma infatti che il Vescovo di Roma deve assicurare la comunione di tutte le Chiese e a questo titolo, egli è il primo tra i servitori dell'unità dei cristiani. Ce lo descrive, in un servizio di Radio Vaticana da scaricare e ascoltare, Alessandro Gisotti.

Notizie sulla condizione delle Chiese orientali dal blog dell'Espresso curato da Sandro Magister che a sua volta è titolare del bel blog Settimo Cielo. Merita una speciale segnalazione questo articolo sulla drammatica esperienza di un prete greco-cattolico nella Romania di Ceausescu. L'inferno comunista rumeno è raccontato in un libro, Fede e Martirio (Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2003), del quale ci parla anche Culturacattolica.it.

East Watch - Kossovo

Sull'autostrada tra Pec e Decani resta sotto i colpi di sicari Enver Haradinaj, fratello dell'ex primo ministro del Kosovo. Un omicidio che lascia sconcertato il Kosovo. Dall'UNMIK inviti alla calma. Notizie da Osservatorio sui Balcani.

sabato, aprile 16, 2005

East Watch - Romania

Miseria e nobiltà a Bucarest, dove la Romania uscita dal comunismo e quasi entrata nell'Unione europea si sta appassionando allo scontro, condito da orgogli feriti e solidi interessi economici, tra discendenti più o meno legittimi della ex famiglia reale di questo Stato balcanico. Articolo di Andreea Iagatan su Ansa Balcani.

Vaticano - Vesro il Conclave

Si delineano gli schieramenti, si precisano le posizioni. Si entra in Conclave senza un accordo e si giocherà una partita aperta, simile a quella che nel 1978 portò alla scelta di Karol Wojtyla. Qui si parteggia per Joseph Ratzinger, viste le posizioni sul relativismo culturale, la continuità con il Pontificato di Giovanni Paolo II e le idee (e la provenienza geografica) di chi gli si oppone. Walking Class lo ritiene (Spirito Santo permettendo) la persona giusta per guidare la Chiesa in questo particolare momento. E tuttavia, seguendo i buoni consigli, ci affidiamo alle analisi di Luigi Accattoli (Corriere della Sera). Ma aggiungiamo anche un interessantissimo post di Wind Rose Hotel.

Eurabia - Submission su Tele Pordenone

L'ha fatto. L'ha fatto Tele Pordenone, la tv dell'odiato, selvaggio, liberista, ipercapitalista, cafone, arrivista, egoista Nord Est. L'ha fatto una piccola tv di provincia, due minuti e messo invece dei dodici totali. Ma ha strappato, per prima, il burqa del silenzio che aveva avvolto la pellicola Submission di Theo Van Gogh. Da qualche giorno, invece, è possibile vedere tutto il film scaricandolo dai blog della comunità liberale TocqueVille.

Il Marco Polo di TocqueVille (1972)

Non c'è nessuno che stia seguendo con la giusta competenza il ritorno telecomandato (dal regime) del nazionalismo cinese come il nostro Enzo Reale sul suo blog 1972. E mentre oggi tutti i media sono spaventati dalle manifestazioni anti-giapponesi a Shangai, 1972 avverte che la ricreazione è (quasi) finita e che a Pechino tutto tace.

E qui il riepilogo delle puntate precedenti: da 1972 e da Ideazione.

venerdì, aprile 15, 2005

Italia - La cosa più comica...

... di questa giornata drammatica per il governo è la dichiarazione di Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria:

17:49 Montezemolo: "Spero contributo opposizione"
"Auspichiamo un comportamento anche costruttivo nell' interesse del Paese da parte dell' opposizione". E' l' augurio che ha fatto il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, in merito alla fase delicata che sta attraversando il governo.

Ora, caro Luca-Luca, ci faccia il piacere di cominciare a togliere quella Duna dal sedere di Michael Schumacher. E gli restituisca la Ferrari.

Tocqueville - Detti celebri

Non c'è nulla di peggio di un cattivo governo che cerca di correggersi.

Eurabia - Speciale radicale su Submission

Bello e approfindito (come sempre) lo speciale di Radio Radicale, questa volta dedicato al caso Submission, del quale avevamo parlato qualche giorno fa e che aveva mobilitato la nascente comunità di TocqueVille. Resoconto delle ultime vicende, interviste audio riprese dall'archivio di Radio Radicale, rassegna stampa degli articoli più interessanti sull'argomento pubblicati dai principali quotidiani. Un bravo a chi ha confezionato lo speciale.

Italia - Crisi di governo

Solo due parole. Vorrei conoscere il nome di quel genio, stretto collaboratore di Berlusconi, che gli ha suggerito la splendida strategia di astenersi dalla campagna elettorale regionale per evitare di restare coinvolto dall'inevitabile insuccesso.

East Watch - Flat-tax revolution (anche per l'Italia)

Visto che il governo cadrà e se si dovrà rialzare dovrà farsi venire in mente qualche riforma per arrivare con qualche ghirlanda al giugno 2006, perché non prendere esempio dagli amici dell'ex Est europeo? Qui un articolo dell'Economist, che posto per intero perché "rubato" dall'edizione cartacea.
The flat-tax revolution
Fine in theory, but it will never happen. Oh really?
(from The Economist print edition - Apr 14th 2005)

The more complicated a country's tax system becomes, the easier it is for governments to make it more complicated still, in an accelerating process of proliferating insanity—until, perhaps, a limit of madness is reached and a spasm of radical simplification is demanded. In 2005, many of the world's rich countries seem far along this curve. The United States, which last simplified its tax code in 1986, and which spent the next two decades feverishly unsimplifying it, may soon be coming to a point of renewed fiscal catharsis. Other rich countries, with a tolerance for tax-code sclerosis even greater than America's, may not be so far behind. Revenue must be raised, of course. But is there no realistic alternative to tax codes which, as they discharge that sad but necessary function, squander resources on an epic scale and grind the spirit of the helpless taxpayer as well?

The alternative in Eastern Europe

The answer is yes: there is indeed an alternative, and experience is proving that it is an eminently realistic one. The experiment started in a small way in 1994, when Estonia became the first country in Europe to introduce a “flat tax” on personal and corporate income. Income is taxed at a single uniform rate of 26%: no schedule of rates, no deductions. The economy has flourished. Others followed: first, Latvia and Lithuania, Estonia's Baltic neighbours; later Russia (with a rate of 13% on personal income), then Slovakia (19% on personal and corporate income). One of Poland's centre-right opposition parties is campaigning for a similar code (with a rate of 15%). So far eight countries have followed Estonia's example (see article). An old idea that for decades elicited the response, “Fine in theory, just not practical in the real world,” seems to be working as well in practice as it does on the blackboard.

Pure and applied

Practical types who said that flat taxes cannot work offer a further instant objection, once they are shown such taxes working—namely, that they are unfair. Enlightened countries, it is argued, have “progressive” tax systems, requiring the rich to forfeit a bigger share of their incomes in tax than the poor are called upon to pay. A flat tax seems to rule this out in principle.
Not so. A flat tax on personal incomes combines a threshold (that is, an exempt amount) with a single rate of tax on all income above it. The progressivity of such a system can be varied within wide limits using just these two variables. Under systems such as America's, or those operating in most of western Europe, the incentives for the rich to avoid tax (legally or otherwise) are enormous; and the opportunities to do so, which arise from the very complexity of the codes, are commensurately large. So it is unsurprising to discover, as experience suggests, that the rich usually pay about as much tax under a flat-tax regime as they do under an orthodox code.
So much for the two main objections. What then are the advantages of being very simple-minded when it comes to tax? Simplicity of course is a boon in its own right. The costs merely of administering a conventionally clotted tax system are outrageous. Estimates for the United States, whose tax regime, despite the best efforts of Congress, is by no means the world's most burdensome, put the costs of compliance, administration and enforcement between 10% and 20% of revenue collected. (That sum, by the way, is equivalent to between one-quarter and one-half of the government's budget deficit).

Though it is impossible to be precise, that direct burden is almost certainly as nothing compared with the broader economic costs caused by the government's interfering so pervasively in the allocation of resources. A pathological optimist, or somebody nostalgic for Soviet central planning, might argue that the whole point of the myriad breaks, deductions, allowances, concessions, reliefs and assorted other tax expenditures that clog rich countries' tax systems—requiring total revenues to be gathered from a narrower base of taxpayers at correspondingly higher and more distorting rates—is to improve economic efficiency. The whole idea, you see, is to allocate resources more intelligently. Yes, well. Take a look at the current United States tax code, or just at one session of Congress's worth of tax-gifts to favourite constituencies, and try to keep a straight face while saying that.

They cannot be serious

Once tax codes have degenerated to the extent they have in most rich countries, laden with so many breaks and exceptions that they retain nothing of their original shape, even the pretence of any interior logic can be dispensed with. No tax break is too narrow, too squalid, too funny, to be excluded on those grounds: everybody is at it, so why not join in? At the other extreme, the simpler the system, the more such manoeuvres offend, and the easier it is to retain the simplicity.

In Britain, election notwithstanding, tax simplification is nowhere on the agenda: why not? George Bush has at least appointed a commission to look into tax reform. But its terms of reference are so narrow that it could not suggest a flat tax even if it wanted to. This is a great pity. A flat tax would not eliminate the need for spending control; it would not deal with the impending financial distress of Social Security and Medicare; it would not even settle the arguments about the so-called consumption tax (since in principle a flat tax could take as its base either all income, or income net of savings, in which case it would act as a consumption tax). There are things it cannot do and questions it does not answer. But the gains from a radical simplification of the tax system would be very great. The possibility should not be excluded at the outset.

It is true that the flat-tax revolutionaries of central and eastern Europe are more inclined to radicalism than their politically maturer neighbours to the west and across the Atlantic. Mobilising support for sensible change is far harder in those more advanced places—but not impossible. In tax reform, as 1986 showed, the radical programme can suddenly look easier to implement than the timid package of piecemeal changes. Now and then, the bigger the idea, and the simpler the idea, the easier it is to roll over the opposition. The flat-tax idea is big enough and simple enough to be worth taking seriously.

East Watch - Balcani occidentali

La Commissione europea ha in questi giorni approvato i Programmi Annuali 2005 di assistenza per l'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Serbia, Montenegro e Kosovo, nell'ambito del Programma comunitario CARDS, l'iniziativa dell'UE per la ricostruzione, lo sviluppo e la stabilizzazione dei Paesi Balcanici [SanPaolo Imprese].

Italia - Verso la crisi di governo

La situazione precipita, Udc e Nuovo Psi si ritirano dal governo [Corriere della Sera, Repubblica].

giovedì, aprile 14, 2005

East Watch - Romania

Il Parlamento Europeo ha votato ieri sull'adesione della Romania e della Bulgaria all'Unione Europea. La Romania ha ottenuto 497 voti a favore, 93 contro e 71 europarlamentari si sono astenuti. Analisi da Osservatorio sui Balcani.

Vaticano - Verso il Conclave

Ho chiesto consiglio a un amico che sa. E mi ha confermato che tutto quello che trapela in queste ore dalle mura vaticane è destinato ad essere rimesso in gioco nelle più silenziose mura del Conclave. Chi entra Papa esca Cardinale, mai detto popolare è stato più vero. E poi, per chi crede, c'è sempre l'imperscrutabile soffio dello Spirito Santo, quello che ha sfogliato le pagine del Vangelo sul feretro di Giovanni Paolo II durante i funerali, e che tornerà a consigliare i Cardinali nelle ore decisive. Ma se proprio dobbiamo seguire indiscrezioni e sussurri, allora questo mio amico mi ha consigliato uno e uno soltanto, tra i vaticanisti italiani: Luigi Accattoli del Corriere della Sera.

mercoledì, aprile 13, 2005

Geografia e religioni

La fede si sposta come le merci e i popoli del mercato globale. La geografia e i movimenti del culto in un articolo per Repubblica di Giovanni Filoramo.

East Watch - Polonia

La sud coreana LG Electronics investirà 110 milioni di dollari in uno stabilimento ed un centro di ricerca nella Polonia settentrionale. Secondo quanto dichiarato dal Ministro polacco dell’economia, Jacek Piechota, l’investimento della LG sarà distribuito dal 2005 al 2010. Lo stabilimento, dove verranno prodotte delle televisioni digitali, ed il centro di ricerca saranno costruiti nella città di Mlawa, dove è stata creata una zona economia particolare nella quale vengono offerte delle concessioni fiscali agli investitori fino al 2017. I responsabili della LG Mlawa prevedono che, una volta avviata la produzione del nuovo stabilimento, la LG diventerà il leader in Europa nel settore delle TV digitali. Il nuovo impianto dovrebbe creare 2150 posti di lavoro, più altri 5.000 nell’indotto.

East Watch - Slovacchia

L’aeroporto di Bratislava ha registrato un traffico di 173.334 passeggeri nei primi tre mesi del 2005, facendo così registrare una crescita dell’89% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo il portavoce dell’ente gestore dell’aeroporto, una delle ragioni di tale forte aumento di passeggeri risiede nella maggiore frequenza dei cosiddetti “voli di passaggio”, che sono diretti ad altri destinazioni. L’incremento più forte nel numero di passeggeri è stato registrato nei voli regolari, con un +105%, mentre i voli speciali hanno avuto un calo del 25%, sempre su base annuale. I passeggeri dei voli internazionali sono aumentati del 92,6%, per un totale di 163.804 persone, mentre quelli nazionali solo del 13,3%, raggiungendo 9.530 unità. Infine, per quanto riguarda il trasporto di merci, l’aeroporto di Bratislava ha gestito 953.3 tonnellate di beni (-74%), un calo dovuto dalle nuove regole entrate in vigore con l’ingresso del Paese nell’Unione Europea. L’aeroporto prevede che quest’anno il numero di passeggeri continuerà a crescere, raggiungendo un numero complessivo di 1 milione di persone, con un picco durante l’estate grazie ai voli charter.

East Watch - Repubblica Ceca

La Skoda Auto ha in programma di iniziare la produzione del suo modello Octavia in Cina a partire dalla fine del 2006. Secondo il portavoce della Skoda, l’avvio dell’assemblaggio di auto in Cina avrà un effetto positivo sull’occupazione nella Repubblica Ceca, dato che la maggior parte delle forniture verranno prodotte ancora dallo stabilimento della Skoda Auto del Paese. Probabilmente, dall’inizio del 2007 le importazioni dalla Repubblica Ceca termineranno, in quanto non più vantaggiose. La Skoda mira ad un alto livello di localizzazione della produzione e quindi il suo obiettivo è di acquistare in Cina quante più componenti possibile.

East Watch - Serbia-Montenegro

Come nelle aspettative, la Commissione Europea ha approvato lo studio di fattibilità relativo all’opportunità di avviare i negoziati con l’Unione di Serbia e Montenegro per giungere alla firma dell’Accordo di stabilizzazione ed associazione, un passo necessario nel processo di adesione alla UE. La Commissione Europea ha sottolineato i progressi sufficienti compiuti dal paese balcanico nel soddisfare i pre-requisiti per l’avvio dei negoziati, così come nello sviluppo della necessaria capacità negoziale. Il commissario europeo per l’allargamento, Olli Rehn, ha dichiarato che si tratta dell’inizio del percorso europeo per l’Unione di Serbia e Montenegro. Rehn ha evidenziato il progresso significativo compiuto dal paese per quanto riguarda la cooperazione con il Tribunale dell’Aja, una condizione considerata essenziale dall’Unione Europea.
Kossovo. Un post di 1972 sulle ultime notizie da Prostina e dintorni.

Gran Bretagna - I Tories, tuttavia

Non diventeremo autoreferenziali, lo prometto. Ma il rispettoso rimbrotto di Enzo Reale (1972) sul voto in Gran Bretagna merita una breve e cortese precisazione. A guardarlo da vicino, il programma dei Tories non è che mi convince a tutto tondo. E la distanza dei conservatori di oggi da quelle tensioni che consentirono a Margaret Thatcher di rappresentare il cambiamento più profondo mai registrato in un paese (comunque) europeo è anche evidente. E tuttavia, i Tories hanno ripreso la marcia. E tuttavia, otto anni di governo sono sempre tanti e dodici sarebbero troppi, anche per Blair. E tuttavia, l'alternanza è il sale della democrazia anglosassone e il fatto che sia tornata praticabile, dopo anni di eclissi conservatrice, mi sembra un buon segno. E tuttavia, avendo subìto (e meritato, perché ero favorevole) la debacle della finanza personale grazie all'euro, lo slogan "Keep the Pound" mi sembra una piccola rivincita contro Prodi. E tuttavia, pur essendo Walking Class persona di mondo capace di viaggiare indenne in ogni Stato e sotto ogni regime (dalla Germania Est di Erich Honecker alla Cecoslovacchia di Gustav Husak, dall'Italia di Silvio Berlusconi alla Germania unita di Gerhard Schröder e alla Bruxelles di Romano Prodi), avrebbe preferito rivisitare lo Yorkshire sotto un solido mantello conservatore. E tuttavia sa, Walking Class, che si dovrà sorbire altri quattro anni di Tony, il migliore dei socialisti possibili.

martedì, aprile 12, 2005

Olanda - L'inchiesta di Magdi Allam/1

L'INCHIESTA / 1
«Troppe libertà, in Olanda integrazione fallita»
Nel Paese delle 187 etnie: la tolleranza? E’ stata solo indifferenza. L’islam è qui per restare
di Magdi Allam

AMSTERDAM - Multiculturalismo, addio. L’idea che fosse sufficiente concedere la libertà a tutte le etnie e a tutte le religioni, nel nome del relativismo culturale, affinché la libertà diventasse patrimonio comune, si è rivelata una mera chimera, l’inesorabile suicidio di una civiltà. Proprio l’Olanda, la patria delle libertà, il laboratorio più avanzato del multiculturalismo, è in profonda crisi. Tutti, a sinistra, al centro e a destra concordano che il multiculturalismo è una scatola vuota di valori, incapace di cementare una identità condivisa.

Che l’indifferenza camuffata da tolleranza ha riprodotto il sistema coloniale dell’ apartheid , la segregazione razziale, all’interno stesso della madrepatria. Che accordare la cittadinanza senza garanzie non solo non porta all’integrazione ma accelera la conflittualità e la disgregazione sociale. Che il passaporto non è affatto sinonimo di identità nazionale. Crolla così il mito della pillarization , una struttura sociale che si immaginava potersi reggere sui pilastri dell’autonomia etnico-confessionale. Che ha invece partorito un mostro policefalo segmentato in compartimenti stagni, con i quartieri-ghetto e quelli off- limits per i non olandesi, con le scuole bianche e quelle nere. Dove la discriminazione è ufficialmente sancita dalla distinzione tra cittadini autoctoni, alloctoni occidentali, alloctoni non occidentali e, al gradino più basso, immigrati privi di cittadinanza.

Il trauma che ha segnato l’Olanda all’indomani dell’assassinio di Theo van Gogh lo scorso 2 novembre, sgozzato nel centro di Amsterdam da un terrorista islamico olandese di origine marocchina, in teoria un cittadino integrato, ha costretto l’opinione pubblica e l’intera classe politica ad ammettere che non è più possibile andare avanti nell’inganno del multiculturalismo. C’è consenso sul fatto che si sia trattato di un’esperienza fallimentare, un capitolo della storia contemporanea che deve essere archiviato. La divergenza fra destra e sinistra riguarda la modalità con cui superare l’errore del passato senza far esplodere lo scontro sociale, un obiettivo tutt’altro che semplice dal momento che non è chiaro quale potrebbe essere il modello di integrazione alternativo da perseguire. «La politica multiculturale è oggi totalmente sorpassata nei Paesi Bassi. E’ stata una maniera pigra di pensare della società olandese. Possiamo dire che si trattava di una scatola vuota - afferma Jozias van Aartsen ricevendomi nella sede del Parlamento dove presiede il Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd, membro del governo) -. Non abbiamo trasmesso i nostri valori agli immigrati. Non siamo stati in grado di dare loro lavoro: il 60% dei giovani della seconda generazione è disoccupato. Se non ti sai esprimere nella lingua del luogo non puoi trovare lavoro».

Jaffe Vink, editorialista del quotidiano Trouw , espone un caso concreto. Dalla sua confortevole residenza ad Amsterdam spiega: «Nel nostro quartiere c’è una scuola dove il 95% degli studenti sono stranieri, di seconda e terza generazione. Ebbene, dall’interno della scuola opera una banda di giovani delinquenti marocchini che terrorizzano il quartiere. Negli scorsi mesi una famiglia olandese si è trovata costretta ad abbandonare la propria casa. Eppure il sindaco non è stato capace di affrontare la situazione. Per noi è difficile fare fronte alla violenza. Credevamo di vivere in una città, in una nazione di pace. Invece la criminalità è aumentata del 100% negli ultimi 40 anni. E’ molto difficile parlare di questo. Non vedevamo il problema, il tutto è reso ancora più difficile perché la maggior parte della criminalità è alloctona. E il 50% delle vittime degli assassini è alloctono. Secondo una previsione nel 2050 le quattro principali città olandesi saranno al 50% alloctone. Ma non c’è mai stato un dibattito democratico al riguardo». Vink affronta la questione cruciale: «E’ l’indifferenza dello Stato la causa dello sviluppo dell’estremismo islamico. Qui i marocchini non possono continuare a vivere come vivevano nel Rif. Devono cambiare le loro abitudini. Eppure noi non vedevamo l’enorme gap culturale. Credevamo che acquisendo la nostra cultura avrebbero perso parte della loro. In più non siamo stati chiari sulla nostra cultura, sui loro doveri. Non siamo stati severi. Abbiamo avuto troppa fiducia in noi stessi». Questa la sua conclusione: «Il multiculturalismo è, come diciamo in Olanda, Madurodam (l’equivalente della Minitalia), è cosa finita. La società multiculturale non esiste. E’ un’idea sbagliata. E’ piuttosto una società multietnica, ci sono molti gruppi etnici, circa 187 nazionalità ad Amsterdam. Se si pensa a una società multiculturale si pensa a un melting pot , a un crogiolo, ma non è il nostro caso. Da noi non c’è fusione, non c’è compenetrazione».

Il ministro dell’Integrazione Rita Verdonk, liberale del Vvd, dopo l’assassinio di Theo van Gogh ha sostenuto: «In questo Paese nessuno può essere ucciso per avere espresso la propria opinione. Siamo a un crocevia. Solo noi possiamo decidere quel che vogliamo, che strada scegliere. Vogliamo forse cadere nella spirale dell’alienazione e della polarizzazione, della paura e dell’odio?». La Verdonk ha presentato una proposta di legge per rendere obbligatorio un «corso di integrazione» ( inburgeringcursus ) per chiunque non abbia avuto almeno otto anni di istruzione obbligatoria in Olanda. Si tratta di circa 775 mila alloctoni a cui si richiederà di rinunciare alla cittadinanza d’origine, di imparare la lingua olandese, di conoscere la cultura e d’interagire con la società olandese.

Se si va ad ascoltare l’altra campana, ad esempio il sindaco laburista di Amsterdam Job Cohen, si scopre che la sostanza non cambia anche se i toni sono diversi. Dall’assassinio di van Gogh, il tema della sicurezza domina la sua agenda, come si deduce dall’appuntamento successivo al mio con il ministro dell’Interno. Lo stesso Cohen, che è ebreo, insieme al suo assessore per l’Istruzione Ahmed Abutaleb, che è invece musulmano di origine marocchina, è stato minacciato dai terroristi islamici. «La posizione dei musulmani, soprattutto dei marocchini, è diventata più difficile - esordisce Cohen -, il capo del partito laburista Wouter Bos ha detto: "L’islam è qui per rimanere". Quindi la domanda se sarà possibile o no vivere insieme è importante. E’ un processo che richiederà tempo. Dobbiamo vivere insieme. La domanda è come». Lo stesso Cohen si dà una risposta: «Le persone si dovranno confrontare più di prima. Forse c’è stata troppa tolleranza, che forse non era vera tolleranza, ma una sorta di indifferenza. Non possiamo andare avanti con questa indifferenza. Si dovranno confrontare di più le persone, i modi di pensare. Solo così si potranno conoscere a vicenda». Anche Cohen concorda sul fatto che non si possa prescindere da un sistema di valori condiviso: «Nell’ultimo mese si è discusso molto dei diritti costituzionali: libertà di espressione, libertà di religione. Ora la costituzione è molto più importante di quanto non credessimo prima. Questi diritti sono i Paesi Bassi stessi. Siamo una terra di minoranze e le minoranze devono andare d’accordo, discutendo, negoziando».

Perfino un deputato di origine marocchina, Ali Lazrak, dimessosi dal Partito socialista, pur interpretando un sentimento diffuso tra i musulmani, denuncia il sostanziale fallimento del multiculturalismo: «Sono pessimista. Ho paura del futuro. Tutti sono contro gli immigrati. Tutti considerano i musulmani dei potenziali terroristi». Sorseggiando un cappuccino fa la sua analisi: «La causa principale è che gli olandesi hanno una differente concezione della tolleranza. In realtà loro sono indifferenti. Dopo 40 anni di emigrazione scopriamo che non c’è integrazione. Gli olandesi non hanno mai chiesto agli immigrati di parlare la loro lingua, hanno considerato il hijab un fatto che non li riguarda, ci sono scuole islamiche finanziate dallo Stato che insegnano alle ragazze che non devono stringere la mano agli uomini». E aggiunge: «I Paesi di origine hanno ostacolato l’integrazione legando a sé gli immigrati. I marocchini acquistano la casa in Marocco ma non ne possiedono una in Olanda. Sono sorti ghetti etnici, quartieri popolati da soli turchi o da soli marocchini». Questa crisi di identità è probabilmente sintetizzata da Hafid Bouazza. che nel suo libro autobiografico «Een beer en bontjas» (Un orso con la pelliccia) scrive: «Lo scrittore olandese marocchino cammina con una ciabatta in un piede e uno zoccolo di legno nell’altro... e non è facile».

Se l’assassinio di van Gogh è stato il colpo di grazia al multiculturalismo, è altrettanto evidente che questa crisi ha messo a nudo la fragilità dell’identità nazionale di un Paese simbolo dell’Occidente, percepita come una somma di culture diverse senza radici comuni e priva di un modello di società condiviso. E in cui l’integralismo e l’estremismo islamico fanno proseliti tra i giovani in crisi di identità e alla ricerca di valori forti. Sono tante le domande disattese che generano paura e disorientamento. La sola certezza è che si è infranto un mito che per oltre mezzo secolo ha affascinato e illuso, è crollato un altro muro ideologico dietro cui si celavano l’ingenuità dell’Occidente e la malizia di quanti in un modo o nell’altro mirano a distruggere la civiltà dell’Occidente.

(19 dicembre 2004)

TocqueVille - Il ritorno di Theo

Il produttore di "Submission", l'ultimo lavoro di Theo Van Gogh, ha deciso di ritirare il video dalla circolazione dopo le continue minacce dei fondamentalisti islamici. Rabbì invita tutti i blog di TocqueVille a non cedere al ricatto e a diffondere il link del film.

Israele - Ottolenghi dixit

Emanuele Ottolenghi, infaticabile globtrotter, docente di storia e politica israeliana alla Oxford University, collaboratore del Foglio e corrispondente da Gerusalemme per Ideazione, ha scritto un bell'articolo per il Washington Times nel quale critica l'ultimo libro di Jacqueline Rose, The Question of Zion, che riproduce i consueti stereotipi sul sionismo.

Balcani - Tempi nuovi

Qualche anno fa questo titolo, invece che nel meteo, lo avremmo trovato nelle pagine belliche.

Italia - Berlusconi e Maradona

Non vorrei sembrare quello che spara sulla Croce Rossa, anche perché su Ideazione le cose che avevamo da dire al Cavaliere, gliele abbiamo dette senza perifrasi e a tempo debito (quando sarebbe stato ancora possibile rimediare). Però alcune me le tira proprio dalla tastiera. Qualche giorno fa, rifiutando l'ipotesi di rimpasti nel governo, ha detto: "Non ce n'è la necessità, anche perché non vedo nessun Maradona in panchina". Se è per questo, neppure al governo. E poi Maradona ormai frequenta questo giro qua. E dunque, al massimo, potrebbe fare, chessò, il direttore di Panorama o della divisione di saggistica della Mondadori libri.

Italia - Alternative al Cavaliere: FolliniVille

Corruzione in ospedale. Il vicepresidente uscente della giunta regionale pugliese, Giovanni Copertino (Udc), è indagato a piede libero nell'inchiesta che ha portato a 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere e due misure di interdizione [Link].

lunedì, aprile 11, 2005

Gran Bretagna - Il ritorno dei Tories?

Parte la campagna elettorale in Gran Bretagna che si concluderà il 5 maggio. Dopo anni di battaglie perse, i Tories possono impensierire il premier laburista Tony Blair. Possono tallonarlo. Possono fargli sentire il fiato sul collo. Chissà, possono provare a batterlo. Intanto, sono tornati. Di Blair abbiamo stima per la capacità di rappresentare una sinistra riformista che tanto vorremmo avere (all'opposizione, sia ben chiaro) nel nostro paese (in realtà vorremmo anche una destra riformista assai diversa da quella cosa che chiamano Casa delle Libertà, ma qui apriamo altri discorsi). Di Blair abbiamo rispetto per il coraggio con cui ha affrontato la sfida del terrorismo islamico. Di Blair, però, non ne possiamo più e ci piacerebbe poter salutare il ritorno degli eredi di Margaret Thatcher. Dai tre ai cinque punti di svantaggio, nella media dei sondaggi, a campagna avviata: una corsa tutta da seguire.
Speciali elettorali di Sky News, BBC, CNN.
Il manifesto dei Tories in pdf, il sito dei Conservatori.
Analisi dallo Spectator di Boris Johnson e Frank Johnson.

Italia - Politica in tv

Anche sul Titanic, nelle ultime ore di galleggiamento, si ballerava al suono dell'orchestrina.

In Norvegia con Vittorio Beonio Brocchieri

Tromsoe, luglio – Per la dodicesima volta nella mia vita ho raggiunto e sorpassato il Circolo Polare. Sono diretto verso i luoghi più remoti della tundra boreale, inseguendo i pastori di renne e i nomadi Lapponi, per dividere sotto le tende e nelle fortunose migrazioni la loro eterna leggenda. L’ultima volta che fui da queste parti infieriva l’inverno, con sessanta gradi sotto zero, nella continua notte polare: allora viaggiavo infagottato nella pelliccia eschimese, coi calzari di renna imbottiti d’erba secca, il cappuccio d’orso bianco, la cintura e il coltellaccio a manico di corno. Era quella una stagione di ghiacci e di grandi aurore magnetiche effuse come fosforescenze verdastre negli spazi siderali. Oggi, invece, risalgo in piena estate verso la cupola del mondo, in una continuità di luce che, incarnandosi tra il crepuscolo serale e quello mattutino, sembra levitare cielo e terra fuori dalla successione del tempo.
Per leggere il seguito di questo reportage del 1954 cliccate qui. Questa, invece, è la biografia di Vittorio Beonio Brocchieri.

venerdì, aprile 08, 2005

Vaticano - I funerali di Giovanni Paolo II

Oggi solo questo post. Walking Class ha partecipato ai funerali di Giovanni Paolo II. Questa l'omelia del Cardinale Joseph Ratzinger.

giovedì, aprile 07, 2005

Vaticano - Il testamento del Santo Padre

Da L'Osservatore Romano nella versione in lingua italiana e, in onore dei tanti pellegrini che stanno invadendo Roma in queste ore, anche in lingua polacca.

Da Transition on Line (Tol), l'analisi di Wojciech Kosc sul significato del pontificato di Wojtyla per la Polonia e l'Europa.

Gianni e Pinotto

Ma dove vanno i marinai?

mercoledì, aprile 06, 2005

Udite, udite...

...pare che il Giornale stia per varare, questione di giorni, il suo sito web. Meglio tardi che mai.

TocqueVille ha la sua Ann Coulter

Anche TocqueVille ha la sua Ann Coulter. Straordinario post di Lexi's World. Chi non lo legge è un Romano Prodi.

Blog - Nasce TocqueVille, la città dei liberi

Qui l'articolo di Cristina Missiroli pubblicato sul Giornale e ripreso da Ideazione.com. Qui le fondamenta della città. Civis tocquevilleanus sum.

Regionali 05 - Prendevo più voti io

La showgirl Flavia Vento raggranella 27 voti nelle liste del Polo Laico di Storace.

Vaticano - Un amore infinito

Repubblica, Santa Sede, Corriere della Sera, L'Osservatore Romano, Avvenire, Radio Vaticana, la Lazio.

Africa - Zimbabwe (via 1972)

S'è votato in Zimbabwe, ha vinto Mugabe ma l'opposizione denuncia brogli e chiede la ripetizione del voto. Tra i blog di Ideazione, Enzo Reale su 1972 segue con grande attenzione l'evoluzione della crisi [Link 1, link 2, link 3].

martedì, aprile 05, 2005

Germania - Il lungo inverno dell'Est

Reportage su Panorama di Walter Rauhe da Berlino.

Regionali 05 - Alessandra Mussolini

Continuo ad ascoltare boatos attribuiti a Berlusconi e al suo entourage sulla grave colpa di non aver imbarcato nella coalizione Alessandra Mussolini. Sì, un vero peccato. Ammesso e non concesso che tutti i voti dell'estrema destra fossero confluiti nella Casa delle Libertà (che però avrebbe dovuto cambiar nome, chessò, almeno un "Fasci per la libertà", per coerenza) Nel Lazio avrebbero perso dell'1,4 per cento, in Piemonte del 2,8, in Abruzzo del 16,2, in Campania del 25,3, in Calabria del 18,2. Solo in Puglia avrebbero perso dello 0,2. Ma, appunto, ammesso che tutti i fasci della libertà fossero entrati nella casa. Un vero peccato.

Regionali 05 - Perché si perde

I motivi sono tanti. Ma i candidati del centrodestra, in giro per le Regioni d'Italia, li avete visti? E chi li ha scelti? Chi li ha selezionati? Anche questa è politica. Altro che gli editoriali ammuffiti del Giornale! Per fortuna, anche in quella redazione, c'è qualcuno che ragiona.

Regionali 05 - Note a margine

Ieri sera, nella Terza Camera, per An si è presentato Gianfranco Fini, presidente del partito e vicepresidente del Consiglio. Era in tv a gestire le difficili ore della sconfitta. Altre volte, dopo altre sconfitte, Fini se n'era andato in Kenia a sbollire in riva a una spiaggia la delusione. Ieri, sempre nella Terza Camera, per Forza Italia c'era il povero Angelino Alfano. Il tramonto, sia detto con tutto il rispetto per il giovane Alfano (al quale vanno comunque i miei complimenti per come se l'è cavata), ha sempre una venatura di vigliaccheria. Dove sono i Bondi, i Cicchitto, i Tremonti, gli Scajola, i Vito, gli Schifani, tutti questi vicecapi abituati a fare gli yesman, che hanno sempre smaniato per una poltrona a Porta a Porta? Dove è Silvio Berlusconi? Perché hanno lasciato solo Angelino Alfano?

lunedì, aprile 04, 2005

Regionale 05 - Ideazione update

Aggiornamento dell'analisi dopo la conferma dell'11-2:

CdL, una sconfitta bruciante
che merita una risposta adeguata
di Pierluigi Mennitti

Nel 2000 D’Alema perse Regionali e governo per essersi buttato a capofitto nella campagna elettorale, cercando quella legittimazione popolare che gli era mancata. Nel 2005 Berlusconi ha perso le Regionali (e rischia di perdere il governo) per aver rifiutato di parteciparvi. L’illusione di tenersi fuori dalla tempesta elettorale facendo finta che la questione non lo riguardasse è svanita un minuto dopo che gli exit-poll hanno snocciolato previsioni tanto sorprendenti quanto catastrofiche. Ed è naufragata quando gli exit poll si sono trasformati in proiezioni, quindi in dati reali, rendendo via via sempre meno credibile la linea di difesa approntata dai rappresentanti di Forza Italia: quella di ridimensionare la sconfitta in chiave locale... [continua]
E' sempre disponibile lo speciale sulle Regionali 2005 di Ideazione.com

The Right (Italian) Nation

Se mai anche i partiti della CdL pensassero che fosse importante crearla. Se mai anche i partiti della CdL pensassero che fosse il caso di finanziarla. Se mai anche i partiti della CdL la smettessero di pensare allo splendido 1994 e guardassero l'Italia del 2005. Se mai anche i partiti della CdL capissero l'importanza della cultura. Se mai anche i partiti della CdL comprendessero l'importanza della comunicazione. Se mai anche i partiti della CdL rivalutassero la necessità di una politica radicata sul territorio. Se mai anche i partiti della CdL pensassero come noi di fare un po' di piazza pulita di tutti i corrotti e i mediocri che si sono caricati addosso. Se mai... se mai... forse si potrebbe realizzare quello che spera The Right Nation. Perché, sennò, l'alternativa è questa.

Regionali 05 - Speciale su Ideazione

Speciale su Ideazione.com sui risultati elettorali delle Regionali 2005. In attesa dei dati definitivi da Lazio e Puglia.

Prima analisi:
Nel 2000 D’Alema perse Regionali e governo per essersi buttato a capofitto nella campagna elettorale, cercando quella legittimazione popolare che gli era mancata. Nel 2005 Berlusconi ha perso le Regionali per aver rifiutato di parteciparvi. L’illusione di tenersi fuori dalla tempesta elettorale facendo finta che la questione non lo riguardasse è svanita un minuto dopo che gli exit-poll snocciolavano previsioni tanto sorprendenti quanto catastrofiche... [continua]

Regionali 05 - Exit Poll, disastro CdL

Primi exit poll per le elezioni Regionali. Unione-CdL 11-2. La Casa delle Libertà è in vantaggio solo in Lombardia e Veneto. Sconfitta per Storace nel Lazio, Fitto in Puglia e Ghigo in Piemonte. Il margine in queste tre regioni è tuttavia considerato recuperabile. Tra un'ora circa la prima proiezione su voti reali.
SPECIALI SU REPUBBLICA, CORRIERE. Per il momento molti siti sono intasati.

venerdì, aprile 01, 2005

Vaticano - Il Papa venuto dall'Est

Ci sono molti modi per immedesimarsi nelle ultime, sofferte ore della vita eroica di un Pontefice come Karol Wojtyla. Una è quella di ripercorrere con la memoria i luoghi e i tempi che lo hanno visto nascere e formarsi. Le terre solide e aspre della Polonia meridionale, i luoghi della riflessione mistica di Czestochowa, il calore provinciale della città natia Wadowice, l’eleganza e la raffinatezza della Cracovia che ne segnò la formazione e lo vide arcivescovo negli anni difficili del regime comunista. E poi gli scenari selvaggi degli amati Monti Tatra, dove da giovane si misurava in gare sportive e da Papa amava spendere qualche momento di relax... [continua].

Vaticano - Speciale di Ideazione

Su Ideazione.com abbiamo realizzato un'apertura speciale su Papa Giovanni Paolo II. Un mio articolo ne ricorda la tempra di religioso venuto dall'Est, con un racconto dei suoi luoghi natali e della sua ultima visita a Cracovia. Poi abbiamo raccolto una selezione di articoli apparsi negli ultimi anni sulla rivista bimestrale. Si tratta di analisi di giornalisti, studiosi ed esperti (Franco Oliva, Vittorio Mathieu, Gianni Baget Bozzo, Andrea Tornielli, Paolo Del Debbio, Franco Cardini) che descrivono le novità impresse da Giovanni Paolo II nei decenni del suo pontificato e che hanno cambiato il corso della Chiesa. Cambiamenti con cui dovrà fare i conti anche il Pontefice che verrà.

Vaticano - Notte di preghiera

Rientro in questo momento da Piazza San Pietro. Dalle 19, quando le notizie sull'ulteriore aggravamento della salute si sono diffuse, la piazza si è andata progressivamente riempiendo di fedeli, sino al culmine delle 60mila persone nel momento del rosario. Grande commozione e compostezza. Molte famiglie, molti stranieri. Poi suore e sacerdoti e un afflusso continuo di giovani seminaristi provenienti da tutto il mondo.

Un gruppo di giovani intona canzoni religiose e parte della piazza si unisce ai canti. Suonano la chitarra, è la colonna sonora di una triste serata. La notizia della morte del Papa verrà data ufficialmente dal cardinale Camillo Ruini, vicario di Roma. In Piazza San Pietro verrà invece dal rintocco mesto delle campane, che suoneranno qualche secondo prima a Cracovia. E ogni quarto d'ora le campane della Basilica di San Pietro segnalano il trascorrere del tempo: appena scatta il rintocco, i fedeli guardano l'orologio per assicurarsi che le campane suonino il quarto d'ora e non la notizia della morte.

Tutti guardano fissi verso le due camere papali illuminate. La luce lascia aperto il cuore alla speranza ma nulla s'intravvede dietro le vetrate. Dalla radio si diffondono notizie incontrollate sulla salute, perdita di conoscenza, morte cerebrale, encefalogramma piatto, puntualmente smentite dalla Santa Sede. Poi ancora notizie sulla morte, rilanciate dalla Tass di Mosca o da Al Jazeera (che su questo blog ha una credibilità pari a zero), quindi nuove smentite. Rimbalzano da San Giovanni in Laterano le parole del cardinale Ruini: "Egli, in queste ore di sofferenza, come prima in tutto il suo instancabile ministero, già vede e già tocca il Signore, già è unito al nostro unico Salvatore".

In piazza alcuni fedeli s'inginocchiano per pregare. Fa freddo, la temperatura è calata rispetto alle sere precedenti e da Via della Conciliazione spira un vento gelido. Un giornalista inglese prova a farmi un'intervista, non c'è verso di sfuggirgli ma alla fine vuol sapere solo se credo che il papa sia già morto. Non partecipo al quiz. Un gruppo di polacchi prova a srotolare una bandiera nazionale con una scritta che saluta Karol Wojtyla. La polizia interviene, dal Vaticano hanno chiesto che nessuno stendardo venga esposto nella piazza.

Vaticano - Il Papa sta morendo

Angosciosa nottata in Piazza San Pietro assieme a centinaia di fedeli e alle tante troupe televisive che da ieri sera trasmettono in diretta nelle case di tutto il mondo la cronaca delle ultime ore del Pontefice. Fonti vaticane invitano a pregare affinché Giovanni Paolo II possa concludere la sua esistenza con serenità. Questa mattina Roma appare ovattata nell'angoscia e nell'attesa. Migliaia di persone si stanno recando in piazza San Pietro.
Ultime notizie da RAI, Ansa, Corriere della Sera, Radio Vaticana, Repubblica, BBC, CNN.

Vaticano - Il Papa si aggrava

Aggravate in serata le condizioni del Papa (Corriere, Radio Vaticana, Repubblica, Ansa, Cnn). Secondo il cardinale austriaco Christoph Schoenborn, Papa Giovanni Paolo II sta avvicinandosi alla morte.

Il pensiero di Mercuzio, il blog di Sandro Magister vaticanista dell'Espresso, l'analisi del mensile tedesco Cicero, le curiosità di Internazionale.