mercoledì, dicembre 29, 2010

Quarantasette


Il Ponte delle spie tra Berlino e Potsdam. © plm

Reportage. Il ponte delle spie, tra Berlino e Potsdam

Quando non c’era Wikileaks, internet era ancora un vago progetto nella mente dei militari americani e, soprattutto, lo spionaggio era un’arte avventurosa e pericolosissima, il grande gioco dei servizi tedeschi si svolgeva all’ombra degli archi di ferro verdi del Glienicker Brücke, il ponte sul fiume Havel che collega Potsdam a Berlino. Erano i tempi della Guerra Fredda e delle due superpotenze, delle divisioni ideologiche e della competizione fra due mondi, due sistemi politici, due economie. Era necessario spiarsi, carpirsi i segreti, anticipare le mosse. E non c’era posto migliore di Berlino, sdoppiata in due avamposti militari, est contro ovest, divisa da un Muro invalicabile per tutti ma non per uomini scaltri, titolari di cammuffati salvacondotti diplomatici [... continua su Lettera 43]

martedì, dicembre 28, 2010

Un test di lingua a tre anni

La proposta è di quelle radicali. Per affrontare il problema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Germania, Jürgen Zöllner, senatore socialdemocratico all’Istruzione della città di Berlino (una carica che equivale a quella italiana dell’assessore) ha lanciato l'idea di istituire un test linguistico per i bambini di tre anni. Qualora dovessero mostrare delle lacune, scatterebbe l’obbligo di frequentare in asilo corsi specifici di recupero, una mezza giornata sui banchi e davanti alla lavagna alle prese con sintassi, coniugazioni, genitivi e preposizioni [... continua su Lettera 43].

lunedì, dicembre 27, 2010

Sull'Afganistan serve un dibattito serio

Fosse per i cittadini tedeschi, il ritiro delle truppe dall’Afganistan avverrebbe oggi stesso. La morte di un volontario impegnato nelle missioni civili di aiuto, avvenuta proprio nei giorni natalizi, ha accentuato questa volontà e riaperto anche fra i politici il dibattito sull’impiego delle truppe della Bundeswehr [... continua su Lettera 43]

domenica, dicembre 26, 2010

Il nuovo disordine mondiale

Fine d’anno è sempre tempo di bilanci. Se poi la fine coincide con quella di un intero decennio, le analisi si fanno più approfondite e riescono a focalizzare anche i cambiamenti di lungo periodo. I primi 10 anni del Ventunesimo secolo possono essere considerati un vero e proprio momento di svolta mondiale: le novità sono già tutte visibili e destinate ad accelerarsi e completarsi nel futuro prossimo. Quello che ci attende, e che in parte già viviamo, è un mondo diverso da quello che conoscevamo [... continua su Lettera 43].

sabato, dicembre 25, 2010

Il primo Natale di Christian Wulff

La prima volta è sempre un evento. Così il discorso presidenziale alla nazione è diventato in questo Natale tedesco occasione di curiosità, al di là della consuetudine e dell’ufficialità. Christian Wulff è da 6 mesi il presidente della Repubblica [... continua su Lettera 43].

venerdì, dicembre 24, 2010

Ronald-Reagan-Straße

Nel complesso rapporto che lega Berlino alla propria storia, fa caso a sé quello che la città ha con uno dei protagonisti che più di tutti ha inciso, e in positivo, sulle sue vicende. Il prossimo febbraio si celebrano i 100 anni dalla nascita di Ronald Reagan. Sotto le colonne della Porta di Brandeburgo ancora riecheggiano le parole che il presidente americano pronunciò durante la visita del 12 giugno 1987: «Mister Gorbacev, tiri giù questo Muro». Ma in città, a 23 anni di distanza, nessuna via porta il suo nome. Il progressista Tagesspiegel apre una campagna [... continua su Lettera 43].

lunedì, dicembre 20, 2010

Un'Alfa Romeo tedesca?

Da Wolfsburg e da Torino hanno smentito. Ma il Financial Times Deutschland, l’edizione tedesca dell’autorevole quotidiano finanziario londinese, ne è sicuro: qualche tempo fa una delegazione della Volkswagen si è presentata in casa Fiat con un piano concreto e dettagliato di investimenti per l’Alfa Romeo [... continua su East Side Report].

Minsk, disordini dopo il plebiscito

Der zweifelhafte Wahlerfolg von Alexander Lukaschenkow, Europas "letztem Diktator", hat in Weißrussland zu schweren Ausschreitungen geführt. Mehrere Menschen wurden in Minsk verletzt. Die Polizei griff hart durch (Tagesspiegel).

domenica, dicembre 12, 2010

Nostalgia del marco, forse sì?

Sondaggio che vai, risultato che trovi. Il buon Bernardo Valli riscatta le sue posizioni grazie a un altro sondaggio appena pubblicato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, secondo il quale la maggioranza dei tedeschi la pensa più o meno così: ah, avessimo mantenuto il caro, vecchio, solido marco! Qui l'articolo della Faz.

venerdì, dicembre 10, 2010

Quarantaquattro


Praga, Staré Město. © plm

In Repubblica Ceca un test del...

Sì, proprio quello. Almeno 10 casi dal 2006 al 2009, secondo le ammissioni del ministero degli Interni di Praga. Chi chiede asilo politico a Praga perché perseguitato in patria per la propria omosessualità, deve sottoporsi a un test fallocentrico. L'Europa se n'è accorta e condanna. Praga avvisa che dall'inizio dell'anno la pratica è caduta in disuso. Ma qualche politico la difende. In cosa consiste questo test che per l'Europa lede i diritti dell'uomo ve lo raccontiamo nell'articolo su Lettera43.

Ma i tedeschi non hanno nostalgia del vecchio marco

«La maggioranza dei tedeschi rimpiange il marco. Non è una novità. Ma l’intensità con cui viene ribadito il rimpianto in questi mesi di crisi dell’euro condiziona il comportamento del governo». Così, questa mattina su Repubblica, scrive Bernardo Valli, uno dei mostri sacri del giornalismo italiano, in un reportage da Berlino sulla Germania. Peccato non sia vero. Quello che condiziona il governo sono semmai le tambureggianti posizioni espresse dalla Bild, la cui sede Valli ha visitato, che sull'argomento ama non andare per il sottile. I tedeschi invece, in maggioranza, la pensano all'opposto, e solo un terzo vorrebbe tornare al vecchio marco. Potrà non sembrare una componente esigua, ma la maggioranza sta da un'altra parte. Lo dimostra il sondaggio riportato lo stesso giorno da diversi altri quotidiani. Qui lo riprendiamo dall'edizione online dello Spiegel: Deutsche wollen Euro behalten.

giovedì, dicembre 09, 2010

L'Europa e il dubbio tedesco

Jean-Claude Juncker è noto per essere uno dei politici europei di maggior esperienza ed equilibrio e un estimatore del ruolo che la Germania ha avuto, dal dopoguerra a oggi, nel consolidare il progetto di integrazione europea. Qualche anno fa, lui lussemburghese, rintuzzò le aggressioni verbali dell’ex premier polacco Jaroslav Kaczynski contro il presunto revanscismo di Angela Merkel, affermando che ogni paese europeo avrebbe voluto avere un vicino come la Germania odierna [... continua su East Side Report].

mercoledì, dicembre 08, 2010

La crisi finanziaria secondo Max Weber (e la Welt)

È sufficiente Max Weber per spiegare come mai la crisi finanziaria investa alcuni paesi europei e non altri. I cattolici non sanno far di conto, gli ortodossi sono troppo mistici, in fondo il capitalismo moderno è figlio dell'etica del lavoro protestante. Uno storico lancia la provocazione sulla Welt. Ma sorge un dubbio: come mai, proprio in Germania, i Länder più ricchi sono quelli del sud cattolico? Articolo su Lettera43.

Sogno di una notte di mezza estate

L'orso che spaventa i diplomatici americani non è, una volta tanto, quello russo. Qui si tratta di Bruno, il pellegrino trentino delle Alpi che nell'estate del 2006, quella dei mondiali di calcio in Germania, pensò bene di lasciare la propria valle e emigrare in Baviera. Dove lo attendevano le doppiette dei cacciatori. Una vicenda che non poteva sfuggire ai rapporti critici del consolato Usa di Monaco. Ovviamente via WikiLeaks (e qui via East Side Report).

martedì, dicembre 07, 2010

Svizzera e Austria più riformiste della Germania

L’economia tedesca viaggia a gonfie vele, non più solo sulla spinta dell’export ma anche su quella dei consumi interni. Il quadro è ormai noto, le cifre che contano sono state pubblicate da tempo, i tedeschi ritrovano l’orgoglio dei primi della classe e gli altri europei osservano con rispetto e invidia. Ma nell’area delle tre nazioni germanofone, quella che ha fatto meglio i compiti a casa nell’ultimo anno è stata la Svizzera e quella che si è applicata meglio è stata l’Austria. Almeno per quel che riguarda le riforme, la celebrata Germania è rimasta dietro ai suoi più piccoli vicini [... continua su Lettera43].

lunedì, dicembre 06, 2010

L'inchino al passato, 40 anni fa



L'inchino del cancelliere tedesco Willy Brandt a Varsavia, il 7 dicembre 1970, di fronte al memoriale dell'Olocausto. Sono passati 40 anni.

Nel nome della democrazia

Il Wahl-O-Mat, il test elettorale online della Bundeszentrale für politische Bildung, non sarà accessibile nella regione della Sassonia-Anhalt. Lo ha deciso la sede di Magdeburgo della Bpb, temendo che i giovani possano essere attratti e/o spaventati dalle affinità con l'Ndp, il partito di estrema destra. Racconto e polemiche nell'articolo su Lettera43.

venerdì, dicembre 03, 2010

Il piccolo Guillame di Westerwelle

In Germania ha fatto più danni l’ondata di gelo e di neve che si è abbattuta sul Paese negli ultimi giorni che la valanga di indiscrezioni prodotta da WikiLeaks. Resterà alle cronache la trasformazione di Angela Merkel da lady di ferro a lady di teflon, o i giudizi non entusiasmanti sull’inesperto e aggressivo Guido Westerwelle. Ma, insomma, nulla che non fosse possibile esprimere bazzicando il quartiere politico di Berlino. Una buona lettura mattutina della stampa e il lavoro dei diplomatici, nella nuova ambasciata americana sulla Pariser Platz, è bello che espletato. Tranne per un caso: quello della talpa dell'Fdp che spifferava informazioni all'ambasciata Usa. Scoperta e silurata. Articolo su Lettera43.

giovedì, dicembre 02, 2010

Quarantatré


L'Allianz Arena di Monaco di Baviera. © plm

Stadi, la fine del romanticismo

Belli e moderni ma con i nomi che raccontano l'epopea delle aziende che li hanno costruiti o rinnovati o, semplicemente sponsorizzati. Sono gli stadi di calcio tedeschi. I tifosi li riempiono in massa ma cominciano a storcere il naso. Dall'Allianz-Arena di Monaco alla Trolli-Arena di Fürth, dedicata a una caramella gommosa, fino al caso più recente: lo stadio di Dresda che potrebbe chiamarsi Glücksgas-Stadion, con sinistri rimandi a un triste passato tedesco. Articolo su Lettera43.

mercoledì, dicembre 01, 2010

Stuttgart 21 e il modello Geißler

Il mediatore ha parlato: Stuttgart 21, il progetto della nuova stazione ferroviaria sotterranea di Stoccarda s'ha da fare. Con modifiche e accorgimenti. Le proteste degli oppositori sono riprese, ma il consiglio di mediazione guidato dall'ottantenne Heiner Geißler può diventare un modello per coinvolgere i cittadini nelle scelte sulle grandi opere. A patto di farlo per tempo. Articolo su Lettera43.

martedì, novembre 30, 2010

Scacco alla Regina (di Svezia)

Non bastavano gli scandali a luci rosse del Re Gustavo. Nuovi guai coinvolgono i reali di Svezia. Questa volta tocca alla Regina Silvia, di origini tedesche, il cui padre è accusato di essere stato un fervente nazista e di aver diretto una fabbrica di metalli berlinese, espropriata a un imprenditore ebreo durante gli anni dell'arianizzazione dell'economia tedesca. Articolo su Lettera43.

lunedì, novembre 29, 2010

Verdi e conservatori, cade il modello Amburgo

Il primo governo nero-verde a livello regionale non c'è più. Ad Amburgo, i Grünen hanno rotto l'alleanza con i conservatori e chiesto nuove elezioni. Si voterà a febbraio. È la fine di un modello alternativo alle coalizioni tradizionali? Articolo su Lettera43.

domenica, novembre 28, 2010

La spia che venne dal caldo

Lette le prime indiscrezioni dello Spiegel online sui dispacci segreti dei diplomatici americani sulla politica tedesca, posso trionfalmente affermare che i lettori di Walking Class hanno il loro spione speciale. In soldoni: la Merkel non ama il rischio, le scivola un po' tutto addosso, si muove in politica estera tenendo presente il suo tornaconto in politica interna. Westerwelle ha una personalità spumeggiante, nessuna esperienza internazionale, è vanitoso e mantiene verso gli Stati Uniti un atteggiamento critico. Come partner, dunque, la Merkel è più affidabile del suo ministro degli Esteri, soprattutto perché ha un'esperienza maggiore. La cancelliera ha superato abilmente il valico della Grosse Koalition, ma l'attuale governo non conferma le aspettative che aveva suscitato in campagna elettorale.

Chi legge Walking Class, attraverso i dispacci segretissimi pubblicati sui giornali con i quali collaboro, queste cose le sa già da tempo. Se le informazioni che i diplomatici inviano ai loro governi non valgono un soldo di più degli articoli pubblici di un giornalista, o loro sono pagati troppo o noi siamo pagati troppo poco. Allo stato delle informazioni pubblicate sulla Germania, l'unica rivelazione che crea qualche prurito è quella di una talpa all'interno dell'apparato politico (forse governativo): un giovane parlamentare dell'Fdp, il partito liberale, che trasmetterebbe all'ambasciata americana documenti sull'attività dell'esecutivo. Ma sulla sensibilità di tali documenti, è lecito dubitare.

La piaga delle Rockerbanden, ribelli e criminali

Le bande motociclistiche che scorazzano per la Germania, a cavallo di roboanti Harley-Davidson, sono un fenomeno sempre più diffuso e pericoloso. A sostenerlo sono i dirigenti dell’ufficio criminale federale, il Bundeskriminalamt (Bka), e i responsabili dei ministeri degli Interni dei vari Länder tedeschi. Che lanciano l'ennesimo allarme. Sul fenomeno, articolo su Lettera43.

sabato, novembre 20, 2010

Il processo di Norimberga diventa un museo

Nel palazzone che ospitò il tribunale internazionale dal primo settembre 1945 al primo ottobre 1946, nascerà un museo, il Memorium Nürnberger Prozesse. Supporti multimediali e percorsi tematici illustreranno e spigheranno ai visitatori una delle pagine più controverse del '900: il processo di Norimberga. Stato e Land e Comune hanno investito nel progetto 4,2 milioni di euro. Articolo su Lettera43.

Attacco al cuore della democrazia tedesca?

Si precisano - e diventano drammatici - gli scenari che hanno spinto nei giorni scorsi le autorità tedesche a rendere pubblico l'allarme terrorismo per la Germania. Secondo informazioni dello Spiegel, il piano di un commando islamico sarebbe quello di colpire il cuore della democrazia tedesca con un'azione spettacolare. Assaltare il Parlamento, il palazzo del Reichstag, visitato ogni giorno da migliaia di turisti che salgono sulla cupola di vetro, divenuta il simbolo della Berliner Republik, uccidere molte persone e prendere ostaggi. Due uomini del commando sarebbero già arrivati a Berlino, altri quattro (tra cui un tedesco, un turco e un nord africano sarebbero ancora fuori dal territorio tedesco). Questo piano sarebbe dovuto scattare tra febbraio e marzo 2011. Altri avvisi su altri piani previsti a breve termine, sarebbero invece giunti dai servizi di sicurezza americani. Secondo gli esperti, la Germania è in questa fase particolarmente esposta al rischio di attentati. Qui i dettagli dallo Spiegel.

venerdì, novembre 19, 2010

Europa, ora in affanno sono le destre

Per molti anni si è parlato della crisi delle socialdemocrazie europee, un fenomeno cui le sinistre continentali non hanno ancora trovato rimedio. Nel frattempo, però, anche i centrodestra paiono in affanno. Italia, Francia, Germania e anche Gran Bretagna sperimentano in questi mesi un rapporto difficile fra destre e elettorati. Crisi contingenti (e di governo) o modelli in affanno? Viaggio in quattro paesi, le cui leadership reagiscono alla crisi spostando ancora più a destra la barra del timone. Su Lettera43.

Allarme terrorismo anche per i mercatini di Natale

Ancora allarme terrorismo in Germania e questa volta la minaccia sembrerebbe più seria del solito. Il ministro degli Interni de Maziére, lo stesso che un mese fa aveva criticato l'eccessivo allarmismo dei servizi segreti americani, ha parlato in una conferenza stampa urgente di obiettivi concreti e date probabili. Nel paese sono scattate le più alte misure di sicurezza, grande preoccupazione destano i mercatini di Natale che da questo fine settimana si apriranno in tutte le piazze tedesche. L'articolo su Lettera43, con un aggiornamento che vi diamo qui sul sospetto pacco bomba ritrovato ieri in Namibia e diretto su un volo per Monaco: non si trattava di esplosivo, ma di uno dei pacchi test utilizzati per saggiare la sicurezza degli aeroporti. Attentato o meno, al-Qaeda ha già raggiunto un primo risultato: diffondere la paura.

Quattro ruote alla pechinese

Quattroruote cinesi. Avanzano sui mercati emergenti grazie ai costi inferiori dei prodotti, ma acquistano case automobilistiche occidentali per acquisire know-how e fabbricare auto migliori. Con le quali tentare il salto di qualità. Nel 2008 avevano il 6,2% del mercato mondiale, gli esperti concordano sulla previsione che crescerà di anno in anno. Fino alla sfida del prossimo futuro: l'auto elettrica. E qui si scopre che i cinesi sono già più avanti di noi. Articolo su Lettera43.

mercoledì, novembre 17, 2010

Diagnosi preimpianto, un "no" che sembra un "ni"

Nell'ultima giornata del congresso della Cdu si è dibattuto uno di quei temi etici che spaccano le coscienze anche di un partito di radici cristiane: la diagnosi preimpianto sugli embrioni. Un confronto serio e appassionato, durato 4 ore, che ha tenuto i delegati incollati alle loro sedie mentre gli oratori si susseguivano esponendo le diverse tesi. Per larghi tratti della discussione, in sala non si sentiva volare una mosca. Alla fine si è votato e la Cdu è risultata divisa quasi a metà. Otto voti di differenza, per una scelta che comunque non vincolerà i deputati del Bundestag. Come è andata, su Lettera43.

martedì, novembre 16, 2010

Germania, lo stato della nazione

Il Sud cresce più del Nord, le città più delle campagne, l’Ovest più dell’Est. Il futuro della Germania disegnato dagli studiosi dell’istituto per la ricerca economica Prognos descrive un Paese in cui le distanze tra ricchi e poveri sono destinate ad approfondirsi per la migrazione demografica e per l’influenza della globalizzazione. Torna anche il mito della metropoli, le grandi città attirano i giovani anche se in campagna si fanno più figli, la fuga dai centri urbani è un fenomeno del passato e, anzi, si è in presenza di un marcato processo di re-urbanizzazione [... continua su Lettera43].

lunedì, novembre 15, 2010

La paralisi italiana vista dalla stampa tedesca

Fini, Berlusconi, l'opposizione che non c'è e la difficoltà di interpretare la politica bizantina e il gioco del cerino. Breve rassegna stampa sull'Italia che non va né avanti né indietro. Su Lettera43.

Il futuro di Wolfgang Schäuble

Non sarebbero davvero un bel segnale, in una fase così complicata dell’economia mondiale, le dimissioni del ministro delle Finanze tedesco. E infatti Angela Merkel ha smentito. Ha negato di lavorare a un rimpasto di governo e di pensare di poter fare a meno di Wolfgang Schäuble, il politico con maggiore esperienza del suo gabinetto (e della Cdu). Ma curiosamente, invece di allontanare il sospetto, le sue smentite hanno moltiplicato le speculazioni negli ambienti politici berlinesi e sulla stampa. Articolo su Lettera43.

sabato, novembre 13, 2010

Quarantadue


Resti del Muro sulla Bernauerstraße. © plm

Joystick sulla cortina di ferro

Berlino 1976. C’è ancora il Muro. E ci sono i cani da guardia, il filo spinato, le torrette di avvistamento e le cellule fotoelettriche. I Vopos, ci sono anche loro, sono appostati dietro una mitragliatrice. Da lontano si avvicinano circospette alcune persone. Sono fuggitivi, hanno deciso di provare l’impossibile, trovare un varco e saltare dall’altra parte, verso la libertà, verso Berlino Ovest. Non è una delle tante ricostruzioni storiche installate in qualche museo della capitale riunificata per ricordare gli anni in cui i tedeschi vivevano separati. È un videogioco. E infatti si gioca [... continua su Lettera43].

venerdì, novembre 12, 2010

Quarantuno


Una vecchia auto di fabbricazione sovietica a L'vov. © plm

Dalla Russia col motore

I russi entrano ufficialmente nella Formula 1 con la fusione fra l'azienda produttrice di auto sportive di lusso Marussia e la Virgin. La nuova scuderia si chiamerà Marussa-Virgin Racing e debutterà nella prossima stagione. Solo un mese fa Putin ed Ecclestone avevano stabilito di far correre il primo gran premio in terra russa dal 2014. A sochi, dove in quell'anno si disputeranno anche le olimpiadi invernali. I dettagli e i propositi patriottici di uno degli investitori della Marussia Jefim Ostrowski nell'articolo su Lettera43.

Il cielo è sempre più verde



Questo riportato in alto è l'ultimo sondaggio elettorale tedesco, il DeutschlandTrend riportato dalla prima rete televisiva pubblica Ard. E conferma l'irresistibile ascesa dei Verdi, giunti al 23 per cento nelle intenzioni di voto dei cittadini. L'Spd è ormai a un tiro di schioppo, appena tre punti percentuali. Altri sondaggisti danno il sorpasso per già avvenuto. Alla prima, ovvia considerazione, e cioè che con questi dati socialdemocratici e verdi potrebbero costituire un nuovo governo e che quello della Merkel è virtualmente in minoranza, c'è da aggiungere che la strategia dei Grünen ormai non si ferma qui e che la marcia verso la forma di un partito di massa è solo agli inizi. Se si tratta solo di una bolla di sapone sondaggistica, i verdi sembrano trovarcisi a loro agio. Due appuntamenti amministrativi nel 2011 saranno propedeutici al grande salto: il Baden-Württemberg e Berlino. Qui il sole che ride presenterà proprie candidature, con la speranza di vincere direttamente le elezioni ed esprimere Ministerpräsident e Bürgermeister(inn). Utile dunque riproporre l'articolo pubblicato due giorni fa su Lettera43 per approfondire l'argomento: Germania in verde.

Merkel vs Obama

Il vertice del G20 di Seul si è concluso con un compromesso minimo su pochi punti. È stato un incontro difficile, nel quale le divisioni e i contrasti sono prevalsi su condivisioni e accordi. Uno degli scontri più violenti si è avuto fra le delegazioni americane e tedesche, fra Barack Obama e Angela Merkel. In questo articolo su Lettera43, i temi sul tappeto.

mercoledì, novembre 10, 2010

L'onda verde della politica tedesca

Exploit nei sondaggi, accordi bipartisan nelle Regioni, duttilità nelle trattative. I Grünen di lotta e di governo puntano al cuore della società tedesca, tra lobby dell'industria verde e voglia di rallentare: meno grandi opere dal forte impatto ambientale e un nuovo - forse più conservatore - concetto di sviluppo. Obiettivi intermedi: conquistare il Land di Stoccarda e il Comune di Berlino, giocando un derby a sinistra con il popolare (ma un po' in declino) sindaco Wowereit. Poi, arriverà la corsa alla Cancelleria. E se tutto fila per il verso giusto... Analisi su Lettera43.

«Traditore! Bugiardo!»: torna duello Bush-Schröder

George W. Bush e Gerhard Schröder riprendono sette anni dopo il loro feroce duello a distanza sulla guerra in Iraq. Senza mandarsele a dire: «Traditore! Bugiardo!». L'occasione è l'uscita di Decision Points, il libro di memorie scritto dall'ex presidente americano, nel quale spiccano le considerazioni non benevole nei confronti dell'ex cancelliere. Articolo su Lettera43.

martedì, novembre 09, 2010

Quaranta


Berlino, il memoriale allo sterminio degli ebrei d'Europa. © plm

La notte dei cristalli, l'altro 9 novembre

Alla rievocazione della caduta del Muro di Berlino abbiamo già dato, in abbondanza, in occasione del ventennale dello scorso anno. C’è però un altro 9 novembre, che trova meno spazio nelle rievocazioni della stampa italiana (non in quella tedesca) ed è il motivo per cui, come data della festa nazionale la Germania riunificata ha scelto il 3 ottobre. Bisogna risalire a qualche decennio più indietro, quando il paese si era affidato ad Adolf Hitler e al partito nazista. Correva l’anno 1938 ed era esattamente il 9 novembre. La data del Kristallnacht, la notte dei cristalli [... continua su East Side Report].

Se Istanbul attira più di Berlino

Un paradosso. L'industria tedesca lamenta la carenza di manodopera qualificata mentre si accende il dibattito sull'integrazione. E poi si scopre che negli ultimi anni, sono più i turchi che se ne tornano a casa rispetto a quelli che arrivano. Sono i cosiddetti turchi-tedeschi, giovani nati in Germania dai genitori della prima e seconda ondata migratoria, istruiti, aperti ma che non trovano spazio adeguato alle loro ambizioni. Così sono loro che fanno le valige e compiono a ritroso il viaggio fatto dai loro genitori. Contribuendo al boom economico della Turchia. Articolo su Lettera43.

Ombre brune su Magdeburgo

L'estrema destra tedesca si è politicamente indebolita, le parole d'ordine xenofobe e ultra nazionaliste non fanno più presa negli ambienti marginali della società. Per questo due partiti come la Ndp e la Dvu si fondono, con l'obiettivo almeno di superare la soglia del 5 per cento alle prossime elezioni regionali della Sassonia-Anhalt. Uno sguardo al problema neonazista tedesco, su cui in Germania non si abbassa mai la guardia. Articolo su Lettera43.

domenica, novembre 07, 2010

Italiano al volante, pericolo costante

Secondo un sondaggio condotto da una multinazionale di pneumatici, e riportata dal Berliner Morgenpost il 7 novembre, gli italiani sono in Europa gli automobilisti che più terrorizzano i loro colleghi europei. Un risultato che non può stupire visto che l’83% dei connazionali patentati «ha confessato di guidare spesso a una velocità di oltre 20 chilometri superiore al limite consentito e di utilizzare pneumatici consumati». I più sicuri? I tedeschi, che però amano più di tutti premere il piede sull'acceleratore. Articolo su Lettera 43.

sabato, novembre 06, 2010

Castor-Transport, il ritorno degli anti-nuclearisti

Dopo anni di appannamento, torna forte in Germania la protesta dei movimenti anti-nuclearisti. L'occasione è il trasporto annuale delle scorie radioattive trattate tedesche dalla Francia a Gorleben. Il sito di stoccaggio definitivo, una vecchia miniera di sale, è ancora al vaglio delle analisi di una speciale commissione del Bundestag. Scienziati e ambientalisti non lo ritengono non adatto alla conservazione a lungo termine della spazzatura radioattiva. Il modello svizzero. E l'opposizione alla decisione del governo giallo-nero di prolungare l'attività delle centrali atomiche esistenti. Il convoglio prosegue il suo accidentato viaggio verso la meta, i manifestanti provano a bloccarlo lungo il percorso. E nella zona di Gorleben si stanno radunando in decine di migliaia per la più grande manifestazione di protesta da decenni. Articolo e analisi su Lettera43.

venerdì, novembre 05, 2010

Industria tedesca fra sviluppo ed ecologia

Il ministro Rainer Brüderle presenta a Berlino il piano strategico industriale. E se la prende con gli alti costi energetici e con l'ecologismo esagerato: le politiche ambientali rischiano di bloccare la crescita e di far fuggire le fabbriche. Il ministro si mette dalla parte degli imprenditori, aprendo così il dibattito sulla stretta via dello sviluppo sostenibile. Articolo su Lettera43. Qui un approfondimento ripreso dal quotidiano economico Handelsblatt.

Vedi alla voce fremdgehen

Ci si iscrive, si acquistano i crediti attraverso pacchetti modulari (quello minimo costa 49 euro) e si naviga alla ricerca della scappatella perfetta. Sbarca nelle terre di lingua tedesca (Germania, Svizzera e Austria) il portale americano Ashley Madison, tra le proteste dei cattolici e le speranze di quel 50% di donne e uomini sposati, che secondo le statistiche tradisce il partner. Marketing spregiudicato, polemiche benvenute e profitti assicurati. Si apre l'era dello scambismo digitale. Con una differenza: ai tempi di Internet ci si muove da soli. Articolo su Lettera43.

Anche gli Schäuble, nel loro piccolo, s'incazzano



Tornato sulla scena politica dopo quattro settimane di ricovero ospedaliero e ringalluzzito dalla notizia di introiti fiscali maggiori (circa 62 miliardi di euro fino al 2012) rispetto al previsto, il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble s'incazza con il suo portavoce Michael Offer all'inizio della conferenza stampa. Ai giornalisti non era stata ancora fornita la documentazione utile. Schäuble si arrabbia pubblicamente, poi si allontana e torna venti minuti dopo, a papiri consegnati. Una scena insolita nella felpata Bundesrepublik.

Trentanove


Un angolo notturno di Stralsund. © plm

La sfida baltica di Stralsund

Restiamo al Nord, per la quinta puntata del fotoreportage sull’ex Germania Est, venti anni dopo la riunificazione tedesca. E proseguiamo verso oriente, lungo la costa del Mar Baltico. Si arriva a Stralsund, altra tappa anseatica del filo rosso che ricollega questa striscia di sabbia del Meclemburgo alle tradizioni commerciali del tardo Medioevo. Si arriva di sera, sferzati dal vento gelido che giunge dalla Scandinavia, con le luci dei lampioni che costruiscono un’atmosfera fascinosa e spettrale. Una città alla ricerca della sua identità. Il simbolo è l’Ozeaneum, il museo-acquario che al momento del reportage (febbraio 2008) era ancora in costruzione e che dal luglio di quello stesso anno rappresenta la scommessa di Stralsund con la propria eterna risorsa: il mare. Foto e testi su East Side Report.

giovedì, novembre 04, 2010

Se la fabbrica trasloca

L'industria pesante tedesca, quella bollata e snobbata come old economy, è stata la protagonista della ripresa economica del Paese. Ma non tutte le favole hanno un lieto fine. Una silenziosa migrazione oltreconfine vede protagonisti alcuni gruppi storici. I motivi: tasse chiamate ecologiche e alti costi dell'energia. Articolo su Lettera43.

mercoledì, novembre 03, 2010

Gunther von Hagens, l'arte macabra in vendita online

Mostre d’arte che sembrano negozi di macelleria. Crani spaccati e corpi squartati esposti come quadri o sculture. Succede in Germania, dove Gunther von Hagens, l’artista più controverso del Paese fa di pezzi di corpi umani sculture e monili, che ora vuole vendere online. Articolo su Lettera43.

martedì, novembre 02, 2010

Terrorismo, falle nella sicurezza tedesca

Ora l'allarme terrorismo ha colpito anche la Germania. Dopo aver sottovalutato l'allarme diramato da Washington in Europa, Berlino ha sospeso i collegamenti aerei con lo Yemen e vietato i voli dal Paese arabo nel proprio spazio aereo. Per tre ore, infatti, il 30 ottobre, il pacco Ups contenente l'ordigno dei terroristi è rimasto nello scalo di Colonia/Bonn senza essere individuato prima di proseguire il viaggio per la Gran Bretagna. Articolo su Lettera43.

lunedì, novembre 01, 2010

I venti anni del grüner Punkt

La certezza di aver conquistato l’Europa con un marchio uscito dalla sua fantasia di grafico ha colto l’amburghese Lars Oehlschlaeger fra gli scaffali di un supermercato italiano. Su ogni pacco di pasta, su ogni confezione di verdure, su ogni barattolo di conserve faceva capolino il logo del grüner punkt [... continua su Lettera43]

domenica, ottobre 31, 2010

C'era una volta Yulia Timoshenko

Ce la ricordiamo con la treccia bionda e ruffiana alla moda delle contadine ucraine sulle barricate della Maidan, la piazza centrale di Kiev, nei giorni gloriosi della rivoluzione arancione. Poi battagliera co-leader di quella coalizione che aprì le speranze di democrazia alle giovani generazioni ucraine. Quindi caparbia concorrente del suo ex alleato Yushenko per la leadership del campo moderato (pro-occidentale, si diceva allora). Infine inconcludente premier alla guida del governo che consegnò al redivivo Yanukovich, il filo-russo, la rivincita alle presidenziali del febbraio scorso. La parabola di Yulia Timoshenko è quella della rivoluzione arancione: euforia, speranza, litigi, delusione, sconfitta.

Oggi in Ucraina si torna a votare per rinnovare consigli regionali e comunali, con esclusione di quello della capitale, ma il clima è tutto diverso. E non pare un bel clima. Lo Spiegel è andato a intervistarla nel momento più difficile della sua carriera politica. In attesa di conoscere i risultati dello spoglio, ci si affida ai sondaggi della vigilia: il suo partito, Patria, è in flessione e oscilla fra il 10 e il 13%. Quello delle Regioni, guidato da Yanukovich, potrebbe arretrare anche lui ma secondo i pronostici vincerà lo stesso. Con il rischio di consolidare un potere che di giorno in giorno si fa sempre più autoritario. È l’accusa di molti osservatori, di organizzazioni sociali, di intellettuali e anche di giornalisti, la cui attività è tornata ad essere monitorata dai servizi di sicurezza.

Da febbraio, il presidente ha rafforzato la propria maggioranza parlamentare attraverso una spudorata campagna acquisti di deputati, ha messo mano alla Costituzione per aumentare i propri poteri, ha stretto il controllo sui media e, nonostante le assicurazioni che tranquillizzano Bruxelles, ha riportato l’antenna della politica estera a sintonizzarsi sulle frequenze di Mosca più che su quelle dell’Europa. Tutte accuse che la Timoshenko ovviamente conferma all’edizione online del settimanale tedesco, aggiungendo ulteriori elementi di drammatizzazione: «L’introduzione del nuovo codice fiscale minaccia l’esistenza delle piccole e medie imprese e molti industriali hanno restituito le proprie registrazioni, la paura del dissenso ha portato alla citazione in giudizio di blogger, giornalisti e politici di opposizione». Una situazione che non si era mai verificata dalla nascita dell’indipendenza – sostiene l’ex primo ministro – neppure ai tempi di Kuchma, il leader autoritario che ha guidato l’Ucraina prima della rivoluzione arancione.

Due settimane fa, sotto accusa è finita anche lei. Tra il 2008 e il 2010 avrebbe distratto dalle casse statali una somma di 500 milioni di euro coinvolgendo funzionari di diversi ministeri. Alcuni suoi collaboratori sono stati arrestati. La Timoshenko nega le responsabilità e riconduce tutto alla vicenda della RosUkrEnergo, società di intermediazione del gas «che rappresenta la più grande mangiatoia dei leader del nostro paese e che dal 2004 ha funzionato come cassa in nero del presidente». Nel 2009, in qualità di primo ministro, la Timoshenko l’ha abolita, quest’anno Yanukovic l’ha riesumata. Uno dei suoi proprietari è l’oligarca Dmitrij Firtasch, sponsor principale del Partito delle Regioni nella campagna presidenziale: «Sono convinta – accusa a sua volta l’ex premier – che la RosUkrEnergo sia oggi la principale fonte di finanziamento di Yanukovich».

La pasionaria è un fiume in piena, nell’intervista non c’è spazio per l’autocritica, manca del tutto un’analisi approfondita sul perché 5 anni di maggioranze arancioni alla presidenza della Repubblica e (con una breve pausa) anche al governo, non siano riuscite a cambiare il paese o almeno a metterlo nelle condizioni di aprire la nuova stagione promessa. La polemica è aspra, polarizza la scena politica ma sembra non appassionare più i cittadini delusi. La Timoshenko afferma di combattere una vera e propria mafia e quando Benjamin Bidder, il giornalista che conduce l’intervista, le chiede se l’Ucraina sia diventata un paese criminale, risponde: «No, ma il paese è caduto nelle mani di organizzazioni criminali».

Quindi la critica all’Europa, che al nuovo presidente ha concesso notevoli aperture di credito: «Ci scioccano le spiegazioni, si saluta la stabilità del paese, la volontà di riformare, il cammino verso l’Europa. Si considerano le limitazioni alla democrazia una riforma? I brogli elettorali una conferma della libertà? Chiedo ai leader dei paesi democratici solo una cosa, che almeno chiamino le cose con il loro nome».

L’ex eroina della rivoluzione arancione mette anche le mani avanti per il voto: temiamo brogli, non sono elezioni libere. Tenacia e grinta non le mancano, ma dopo aver governato per ben due volte (da gennaio a settembre del 2005 e da dicembre 2007 a marzo 2010) le molte parole sembrano contare meno dei pochi fatti. I sondaggi registrano la flessione delle due grandi forze politiche e la crescita dei piccoli partiti guidati da nuovi outsider. Un segnale di disaffezione e di disagio che allontana ancora di più nella memoria le festose notti arancioni di 6 anni fa.

sabato, ottobre 30, 2010

Roland Koch, la politica e gli affari

Se in Italia gli imprenditori diventano politici, in Germania avviene il contrario. Negli anni passati, famoso il caso di Gerhard Schröder. Ora è la volta di Roland Koch, esponente di punta della Cdu ed ex presidente dell’Assia, la regione di Francoforte, cuore finanziario del Paese, passato al vertice della Bilfinger Berger, gruppo internazionale di costruzioni. E si apre la polemica sui conflitti d'interesse. L'articolo su Lettera 43.

venerdì, ottobre 29, 2010

Tasse: il libro nero degli sprechi teutonici

Neppure per i tedeschi pagare le tasse è una cosa piacevole. Ma se finora il tasso di evasione fiscale è stato molto più basso che in Italia, lo si deve anche al fatto che lo Stato ridistribuisce gran parte dei soldi in servizi efficienti e puntuali. La regola, come sempre, ha delle eccezioni, che l’associazione dei contribuenti (il potente Bund der Steuerzahler) si prende la briga ogni anno di pubblicare in un libro nero [... continua su Lettera43].

Berlino senza bunga bunga



Berlino passa per essere una delle capitali più trasgressive d'Europa. Ma rischia di perdere terreno rispetto alle periferie milanesi. Nel dettagliato articolo di Barbara Ciolli per Lettera43, a zonzo per le notti perverse sulla Sprea, si scopre un grave ritardo: non c'è traccia del bunga bunga.

Germania, i disoccupati sotto i 3 milioni

La soglia è di quelle psicologicamente importanti: 3 milioni. Non si tratta di soldi ma di uomini. Per la precisione di disoccupati. Si può quindi comprendere l’enfasi con cui il ministro per il Lavoro Ursula von der Leyen ha annunciato che il numero dei senza lavoro in Germania è sceso al di sotto di quella soglia: 2 milioni 945 mila, per l’esattezza [... continua su Lettera43].

mercoledì, ottobre 27, 2010

Trentotto


Berlino, il quartiere governativo. © plm

La doppia vita (e i doppi costi) della politica tedesca

Una commissione consiglia al ministro della Difesa di riorganizzare l'intera struttura. Tagliando. A cominciare dalla doppia sede del ministero. Il ministro sarebbe pure d'accordo, ma non lo sono i suoi colleghi. Berlino è ormai considerata la capitale della Germania. E molti hanno dimenticato che, dal punto di vista pratico, Bonn non ha mai cessato di esserlo. Sei ministeri hanno a Bonn la sede principale, anche se i titolari non ci mettono quasi mai piede. Eppure quelle sedi sono ancora piene di funzionari. Fra trasferimenti di documenti, doppie rappresentanze e viaggi di personale, ecco quanto costa la doppia vita del governo tedesco. Sdoppiata per legge. Articolo su Lettera43.

Nella terra dei Verbote

Alla fine era inevitabile. La stampa è parte fondamentale del nostro villaggio globale e più le notizie sono bizzarre, più si ritagliano spazio rimbalzando da un lato all’altro del pianeta. Così, dopo aver campeggiato per un giorno sull’home page della britannica Bbc, la trovata del sindaco di Castellammare di Stabia di vietare le minigonne in città, è piombata anche sulle pagine della Bild, per lo sconforto dei tedeschi. Preoccupati anche per la sfilza di divieti che sta inondando la "Bella Italia". Articolo completo su Lettera43.

Fumo di imposta

Le imprese che consumano molta elettricità non dovranno più pagare una sovrattassa ecologica. Il surplus sarà interamente pagato dai fumatori. La tassa esce dalla porta delle imprese e entra in quella dei consumatori (anche se solo di quelli che fumano). Le sorprese del pacchetto di risparmi che il governo Merkel sta per varare nell'articolo su Lettera43.

martedì, ottobre 26, 2010

Cucù

C'è un tizio che per due volte è riuscito a bussare indisturbato alla porta del cottage nell'Uckermark dove Angela Merkel e suo marito trascorrono, quando gli impegni lo permettono, qualche fine settimana di tranquillità. Una volta s'è trovato di fronte la cancelliera, un'altra l'algido professor Sauer. Si tratta di un pazzoide, segnalato almeno una volta anche di fronte al sobrio appartamento cittadino della coppia, nel quartiere Mitte di Berlino. Lo hanno preso e portato in clinica, hanno riscontrato che è squilibrato: ce l'avrebbe con la cancelliera perché non avrebbe trovato il tempo di rispondergli a una lettera inviatale privatamente. Ora devono decidere che farne, se liberarlo o affidarlo a qualche istituto di cura. Mentre infuriano le polemiche sul livello di efficienza della sicurezza della signora Merkel, resta nell'ombra l'identità del tizio. Io avrei un'idea.

Tempi duri per gli oracoli

Tareq Aziz è stato condannato a morte e il polpo Paul ha tirato le cuoia dopo anni di onorata carriera e di successi al totocalcio.

lunedì, ottobre 25, 2010

Feluche all'ombra della croce uncinata

Era falso il mito post-bellico di un ministero degli Esteri (tedesco) come oasi di resistenza contro la politica nazista verso gli ebrei. I diplomatici dell'Auswärtiges Amt erano a conoscenza di quelle strategie e collaborarono attivamente nello sterminio in Europa sud-orientale, dai Balcani alla Grecia. Ci sono voluti più di 60 anni, ma uno studio di una commissione storica, insediata da Josckha Fischer quanto era agli Esteri, rivela in 900 pagine il coinvolgimento delle aristocratiche feluche nella pagina più oscura della storia tedesca. Articolo su Lettera43.

domenica, ottobre 24, 2010

Depositi di scorie, l'UE prepara un piano europeo

Niente più esportazione di scorie nucleari dai Paesi europei nel resto del mondo. La Commissione europea sta preparando una direttiva comunitaria per obbligare gli Stati membri a gestire e risolvere all'interno dei propri confini lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti nucleari provenienti dalle centrali nazionali [... continua su Lettera43].

sabato, ottobre 23, 2010

Achtung baby: giocattoli tossici!

Sostanze tossiche nei giocattoli. Dei cinesi si sapeva già. Adesso la Stiftung Warentest mette sotto accusa il made in Germany. Nel mirino anche le grandi marche. E una sorpresa: i giochi di plastica sono meno nocivi di quelli di legno. Articolo su Lettera43.

venerdì, ottobre 22, 2010

La Germania fra Pil e felicità

Chi glielo dice adesso ai tedeschi che il Pil non rende felici? Chi ha il coraggio di contraddire la nuova ventata di ottimismo che si respira in Germania da quando, a metà agosto, le agenzie ufficiali hanno snocciolato i dati economici più recenti? Gli ultimi bollettini sono piovuti sul paese come manna dal cielo, riaccendendo entusiasmo e speranza dopo il lungo inverno della crisi globale. Tutto questo proprio grazie a quei numeri legati al Pil (che in tedesco si chiama Bip, Bruttoinlandsprodukt, venti fra consonanti e vocali tutte strette assieme come nella tradizione del lessico tedesco, che dettano il ritmo economico della nazione [... continua su East Side Report, pubblicato in prima versione su Charta Minuta].

Trentasette


Bremenhaven, il porto. © plm

Berlusconi e Fini alla guerra di Germania

Sembra quasi che Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini abbiano scelto appositamente la Germania come campo neutro sul quale proseguire l’aspra disfida che da mesi ormai li contrappone. Gli ex alleati e oggi, con qualche pausa parlamentare, acerrimi nemici, sbarcano dunque all’estero per cercare di convincere élite e opinioni pubbliche della bontà dei rispettivi percorsi politici. Terreno difficile, comunque, la Germania [... continua su Lettera43].

Addio a Loki Schmidt

Per i tedeschi è come se se ne fosse andata una madre della patria. Loki Schmidt, all’anagrafe Hannelore Glaser, aveva 91 anni e da 68 era sposata con Helmut Schmidt, 91 anni anche lui, il cancelliere tedesco che nel 1974 raccolse l’eredità di Willy Brandt e nel 1982 consegnò il mandato a Helmut Kohl, nell’unico voto di sfiducia costruttiva andato a segno nella storia politica della Bundesrepublik. Una vita insieme, fino all'ultimo momento, come nelle favole [... continua su Lettera43].

giovedì, ottobre 21, 2010

Özil-Merkel, irruzione di spogliatoio (con polemica)

All’inizio di ottobre la foto aveva fatto il giro del mondo. Angela Merkel, la cancelliera che dai mondiali in casa nel 2006 ha scoperto l’importanza mediatica di frequentare le partite di calcio della nazionale, dopo la partita contro la Turchia si era infilata negli spogliatoi dell’Olympiastadion di Berlino per stringere la mano ai tedeschi vittoriosi per 3 a 0, l'8 ottobre scorso [... continua su Lettera43].

mercoledì, ottobre 20, 2010

Trentasei


Tramonto a Istanbul. © plm

Germania-Turchia, lezioni di tolleranza

«L’Islam appartiene alla Germania», aveva detto il presidente della Repubblica tedesca Christian Wulff nel suo primo discorso ufficiale in occasione delle celebrazioni per il ventennale della riunificazione, scatenando un putiferio ancora non sedimentatosi, specie nelle file del suo partito conservatore. «Ma anche il cristianesimo appartiene alla Turchia», ha rilanciato ieri [... continua su Lettera43].

martedì, ottobre 19, 2010

Trentacinque


Berlin Kreuzberg. © plm

Berlino, nudi contro il caro-affitto



Sta tramontando uno dei miti che nell’ultimo ventennio hanno reso Berlino la capitale più attraente d’Europa per migliaia di giovani: quello degli affitti a buon mercato. La Berlino arm aber sexy, povera ma sexy, celebrata dal sindaco Klaus Wowereit, sta perdendo il suo fascino trasandato [... continua su Lettera43].

lunedì, ottobre 18, 2010

Il ritorno a Kohl salverà la Merkel?

Non lo aveva immaginato certo così, Angela Merkel, il suo primo governo di centro-destra. «Finalmente faremo le riforme che i socialdemocratici ci hanno impedito di realizzare nei quattro anni della Grosse Koalition», aveva detto poco più di un anno fa, quando presentò gli uomini del suo secondo gabinetto, una solida maggioranza fra cristiano-democratici e liberali. In 13 mesi il consenso è evaporato [... continua su Lettera43].

sabato, ottobre 16, 2010

La favola dei Guttenberg approda sullo Spiegel

Quella che vedete di fianco è la prima pagina dello Spiegel in uscita domani. In copertina, la coppia più glamour del momento politico tedesco, i "favolosi" coniugi zu Guttenberg, nobile lui e nobile lei, la cui lunga marcia verso la Cancelleria vi abbiamo raccontato qualche giorno fa in questo articolo per Lettera43. Al ministro però queste speculazioni non fanno piacere e provocano anche qualche imbarazzo. Almeno così dice. E con quell'aria da bravo ragazzo, difficile non credergli. Proprio allo Spiegel, il politico più amato dai tedeschi dice che l'idea di una sua candidatura alla cancelleria è una bizzarria lontana da ogni concreta riflessione, che non ha affatto un piano prestabilito per la sua carriera politica e che, anzi, potrebbe mollare tutto di colpo per sperimentare nuove esperienze. A 39 anni non pensa a un impegno politico per tutta la vita e in questo è un po' lo specchio della generazione alla quale appartiene, predisposta a una vita fatta di tante tappe diverse.

Gottardo Express, il tunnel cerca sbocchi

Ci sono i minatori, ancora loro, anche se questa volta sono tutti europei. Hanno gli elmi colorati in testa, come si conviene a chi lavora a centinaia di metri sottoterra e le bandiere dei loro paesi di appartenenza. È una festa, ci sono le telecamere, i politici, i dirigenti delle imprese impegnate nel progetto, i parroci a benedire l’opera. Non si tratta di una delicata operazione di salvataggio ma della perforazione dell’ultimo diaframma che divide i due scavi sotto il San Gottardo. [... continua su Lettera43].

venerdì, ottobre 15, 2010

Trentaquattro


Odessa/2, il bazar del Settimo chilometro. © plm
Qui il reportage completo.

Trentatré


Odessa/1, il bazar del Settimo chilometro © plm

Berlino si ripara sotto lo scudo

La Germania ha aperto al progetto di scudo missilistico americano sotto ombrello Nato.
Nel corso della riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa dei 28 Paesi aderenti all’Alleanza atlantica in corso a Bruxelles, il ministro tedesco alla Difesa, Karl-Theodor zu Guttenberg (leggi il suo profilo) ha messo da parte il riserbo finora mantenuto sul progetto e ha ventilato il via libera di Berlino [... continua su Lettera43]

giovedì, ottobre 14, 2010

Trentadue


Il festival delle luci sulla Unter den Linden. © plm
Qui la galleria fotografica completa.

Le luci di Berlino

Puntuale come il cielo grigio, arriva a ottobre il festival delle luci. Monumenti, strade, alberi, palazzi di Berlino si colorano di luci che aiutano ad affrontare l'inizio dell'autunno. Certo, quando c'è il sole è anche il tempo del "goldener Herbst", un esplosione di tinte dorate dovute alle foglie degli alberi che ingialliscono: non c'è necessità di volare fino in Canada, basta venire qui a Berlino. Però, siccome il grigio delle nuvole, della pioggia e della nebbia tendono a prendere il sopravvento, ben venga questa manifestazione che dura dieci giorni e trasforma la città in un caleidoscopio di colori. L'intero programma, con la mappa completa dei luoghi illuminati, è qui. Nella foto di copertina (scattata per voi ieri sera) la Unter den Linden. L'intera galleria fotografica, invece, la potete guardare su East Side Report.

La favola dei zu Guttenberg: missione Cancelleria

Lui è da mesi il ministro più amato del governo Merkel. Lei, che è sua moglie da 10 anni, è da tempo impegnata in associazioni a difesa dei minori. Insieme formano la coppia più glamour della severa politica tedesca. In due fanno 73 anni [... continua su Lettera43].

Trabant 2.0

La Serbia (e i serbi) oltre i fuochi di Genova

Non è mai facile, di fronte a eclatanti episodi di cronaca, analizzare con pacatezza il dietro le quinte. Specie quando tali eventi rafforzano opinioni consolidate verso paesi sui quali l'informazione è piuttosto carente. Con i fuochi di Genova, rimbalzati su tutta la stampa europea (qui una selezione di quanto pubblicato in Germania), le immagini e i racconti di una notte di follia seppelliscono i commenti che provano a distinguere e spiegare. In un cortocircuito che alla fine favorisce chi quegli incidenti li ha creati, amplificandone gli effetti, anche se si tratta di minoranze. La Serbia è molto cambiata dagli anni in cui un intero popolo si lanciò dietro Milosevic nell'avventura rovinosa della guerra civile: non era compatto neppure allora, ma la ventata nazionalista lasciava poco spazio alle voci d'opposizione. Oggi è diverso, anche se quelle scorie sono ancora presenti in un intreccio fra reduci politici, giovani estremisti, curve di stadio, trafficanti di mille mafie, servizi più o meno deviati, frange dell'esercito: tutti uniti in un progetto politico che è quello di fermare il riavvicinamento di Belgrado all'Europa. Che sia la manifestazione del Gay Pride o una partita della nazionale di calcio, il tentativo è quello di fare rumore, di danneggiare l'immagine del paese provando a farlo tornare indietro nel tempo. Strano paradosso per chi sostiene di voler difendere l'onore serbo.

L'altra Serbia è più silenziosa, non fa rumore e quindi neppure notizia. Ma va raccontata e spiegata, perché è quella che oggi imprime al paese la direzione di marcia. Come fa Matteo Tacconi, uno che in Serbia ci passa sempre molto tempo e per questo sa di cosa parla. Qui vi offriamo tre interventi pubblicati sul quotidiano Europa e ripresi sul suo blog: Ma l'Europa si fida ancora di Belgrado, Gay Pride a Belgrado qualche considerazione a bocce ferme, Gli uligani.

Un altro ottimo sito in italiano attraverso il quale è possibile seguire i cambiamenti della Serbia, specie in campo economico, è quello di Alessandro Napoli, consulente internazionale esperto di sviluppo regionale, che dal 2001 ha spostato le tende in quella che un tempo chiamavamo Europa dell'Est. Prima in Ungheria, dal 2003 in Serbia. Date un'occhiata ad articoli e paper e alle statistiche economiche. Fanno meno notizia di un fumogeno ma servono di più a capire cosa si muove in un paese strategico per i Balcani e per l'Europa (Italia compresa).

Un seggio all'Onu per la politica interna

Dopo sei anni, la Germania rientra nel Consiglio di sicurezza dell’Onu dalla porta secondaria. Eletta già nella prima votazione del 12 ottobre al Palazzo di Vetro di New York, è entrata assieme ad altri quattro Paesi a far parte dei 10 membri non permanenti per il prossimo biennio [... continua su Lettera43].

martedì, ottobre 12, 2010

Qualificazioni europee

Oggi ad Astana Kazakistan-Germania. Arbitra Borat. Ah, la Bild. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla.

Immigrazione, in Germania il confronto si infiamma

Si infiamma in Germania il dibattito sull’immigrazione. Tutto è iniziato lo scorso fine settimana [... continua su Lettera43].

lunedì, ottobre 11, 2010

Trentuno


La Potsdamer Platz, il centro futuristico di Berlino. © plm

Business: Berlino attira più di Monaco. L'Italia va giù

Visto dall’ottica tedesca, il risultato è clamoroso: Berlino supera Monaco di Baviera come città preferita dagli imprenditori per fare affari, aprire aziende e impiantare nuovi business [... continua su Lettera43].

domenica, ottobre 10, 2010

La nuova cortina di ferro passa tra centro e periferia

Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia sono tornate a esportare i loro prodotti nell’Europa occidentale. Romania, Bulgaria e Paesi baltici sono invece ancora impigliati nelle secche della crisi. La tempesta finanziaria degli ultimi due anni ha cambiato la geografia dei Paesi dell’Europa centro-orientale [... continua su Lettera43].

Schäuble (Finanze) verso le dimissioni?

Si infittiscono le voci sulle possibili dimissioni del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, ricoverato da una settimana in ospedale per le conseguenze di una ferita non curata dopo l’operazione allo stomaco subita nella scorsa primavera [... continua su Lettera43].

Trenta


Wismar, Aufbau Ost. © plm

I mattoni rossi di Wismar

Prosegue con le immagini da Wismar, il fotoreportage di East Side Report sulla Germania riunificata. Antica città anseatica, forgiata dagli svedesi che la conquistarono per un po', prova a ritrovare un suo ruolo dopo anni di marginalizzazione ai tempi della Ddr. L'ampia piazza centrale dai tratti architettonici tipicamente nordici, i vecchi magazzini, le case e le mastodontiche chiese in mattoni rossi (non tutte sopravvissute ai bombardamenti della seconda guerra mondiale), le atmosfere del porto. Su East Side Report.

venerdì, ottobre 08, 2010

Stuttgart 21, sempre più nel caos

Ci vorrebbe il punto interrogativo nel titolo, perché il caos che si sta creando attorno alla vicenda della nuova stazione di Stoccarda lascia tutti allibiti. Un progetto visionario o faraonico, a seconda dei punti di vista, le proteste dei cittadini, il ritorno delle Montagsdemonstrationen, la violenza dell'intervento della polizia, infine il mediatore che dovrebbe riportare tutti di fronte a un tavolo. «I lavori si bloccano finché si tratta», dice. Ma dopo due ore il presidente del Land lo smentisce. E tutto torna in alto mare. Tutto su Lettera43.

Lettera43



È cominciata l'avventura di Lettera43, il quotidiano online diretto da Paolo Madron (ex Panorama, Giornale, Panorama Economia, Sole 24 Ore) che si rifà a modelli come The Daily Beast e Rue 89: giornale esclusivamente sul web, redazione giovane, ambizione di indipendenza rispetto a partiti politici e (si spera) a potentati economici. Però per un'iniziativa del genere ci vogliono i soldi e questi ce li hanno messi in parte nomi pesanti dell'economia e della finanza come Andrea Agnelli e Matteo Arpe. Il direttore assicura che condividono il progetto di una testata libera e indipendente, quella che serve in un paese dove troppe iniziative, anche le più nuove, finiscono prima o poi con l'insediarsi su una curva calcistica, nord o sud, destra o sinistra, oggi preferibilmente questo o quell'altro politico. C'è da fidarsi, Madron è uno spirito libero e un giornalista non naif.

Di questa avventura faccio parte anche io. Come collaboratore dalla Germania e dall'Europa dell'est. Un appuntamento fisso, quotidiano e mattutino, nella rassegna stampa di prima pagina che viene poi replicata nella sezione Europa: il tema del giorno da Berlino e dintorni, raccontato attraverso uno o più articoli della stampa tedesca. E poi servizi, reportage, curiosità e - perché no? - anche un po' di politica raccontata come si deve, per informare gli italiani su quel che accade in queste contrade d'Europa. Dopo la nuova collaborazione con La Stampa, con i reportage dall'Europa dell'est, un altro passo in avanti sperando di trovare quell'equilibrio giornalistico a lungo cercato negli ultimi anni, dopo l'irripetibile lunga esperienza di Ideazione.

I lettori di Walking Class troveranno come sempre le segnalazioni degli articoli sul blog, con i link giusti per proseguire la lettura. Alla redazione di Lettera43 gli auguri di buon lavoro.

Ventinove


Gorbaciov, Bush sr. e Kohl (Berlino 2009). © plm

Per Helmut Kohl ci vorrebbe un Nobel alla carriera

Alla fine non ce l’ha fatta. Neppure questa volta. Helmut Kohl ha fallito ancora il traguardo del premio Nobel per la pace dal comitato norvegese. Pazienza. Il riconoscimento è andato a un dissidente proprio di quel mondo comunista che venti anni fa ha contribuito ad abbattere, Liu Xiaobo, 54 anni, scrittore e letterato, sbattuto – con una pena di 11 anni – in galera per le proprie idee, osteggiato fino all’ultimo dalle pressioni del governo cinese cui gli asettici giurati di Oslo hanno saputo contrapporsi, come ha fatto Xiaobo. Segno che non tutte le speranze che il crollo del Muro di Berlino aveva suscitato si sono poi avverate. Ma per l’anziano cancelliere servirebbe istituire un premio alla carriera [... continua su East Side Report].

giovedì, ottobre 07, 2010

Kohl, vent'anni per un Nobel. Sarà la volta buona?

Sarà Helmut Kohl, il cancelliere dell'unità, l'uomo che sfruttò il momento favorevole per riunificare il paese, a ricevere il nobel per la pace, vent'anni dopo? In Germania ci sperano. L'ultima volta di un tedesco fu quella di Willy Brandt. Era il 1971.

Qualificazioni europee

Domani a Berlino, Germania-Turchia. Arbitra Thilo Sarrazin.

Bielorussia, come muore un giornalista

Bei dem Film, den Sie jetzt gleich sehen werden, merkt man erst wieder, wie gut es uns geht. Wir können hier berichten, was wir wollen, fragen, wen wir wollen, kritisieren, wie wir wollen - ohne Angst haben zu müssen. Belarus - Weißrußland - ist so ein Land, in dem man nicht Journalist sein möchte. Unter Aljaksander Lukaschenko, dem Präsidenten von Weißrussland, ist journalistische Unabhängigkeit und freie Berichterstattung nicht gerade aufgeblüht. Umso mehr Respekt hat man vor den Menschen, die sich trotzdem trauen kritisch zu berichten. Einer dieser Journalisten mit Mut und Haltung ist nun tot. Zapp mit einer ganzen bedrückenden Geschichte.

mercoledì, ottobre 06, 2010

Ventotto


Fiera del Libro di Francoforte (2009). © plm

Francoforte, la Fiera del libro si fa digitale

Giornata di apertura per la Fiera del libro di Francoforte, la più grande esposizione del settore nel mondo con i suoi 7533 espositori in rappresentanza di 111 paesi. Gli editori italiani sono quest’anno 324, raggruppati come di consueto nel padiglione 5. Come sempre ben nutrita la schiera degli editori dai paesi dell’Europa centro-orientale e dei Balcani, così come della Turchia. Sugli oltre 170mila metri quadrati della Fiera, vengono presentati 300mila titoli [... continua su East Side Report].

lunedì, ottobre 04, 2010

Ventisette


Varsavia, festa della Repubblica. @ plm

La corsa polacca, da Cenerentola a grande d'Europa

Le melodie di Sting e i fuochi d'artificio hanno accompagnato la festa di inaugurazione del nuovo stadio di calcio di Poznan, preludio delle notti magiche che fra due anni scandiranno il ritmo del primo campionato europeo nell'Europa dell'Est, ospitato insieme da Polonia e Ucraina. È il primo dei quattro stadi polacchi giunto in dirittura d'arrivo, presto seguiranno gli altri, compreso il gioiello in costruzione a Danzica, lo stadio dell'ambra, un'astronave gialla oro appollaiata in riva al Baltico, di cui ancora un anno fa era difficile trovare traccia [... continua su La Stampa].

domenica, ottobre 03, 2010

Quattro passi nella Germania riunificata

La riunificazione tedesca compie vent’anni. Dopo i festeggiamenti dello scorso novembre per il ventennale della caduta del Muro di Berlino, oggi è il tempo del bilancio per un processo politico, economico e sociale che ha coinvolto – e coinvolge ancora – il paese che nel frattempo è divenuto il pilastro della nuova Europa allargata, se non dall’Atlantico agli Urali almeno alla Voltava e al Mar Nero [... continua su East Side Report].

Ventisei


Weimar, la piazza del mercato. © plm

sabato, ottobre 02, 2010

venerdì, ottobre 01, 2010

Domenica finisce la prima guerra mondiale

Segnatevi questa data: domenica, 3 ottobre 2010. La Gemania celebra il ventennale della riunificazione ma nello stesso giorno festeggerà la fine della prima guerra mondiale. Non è uno scerzo e le due date sono in qualche modo collegate. In concreto, domenica prossima si conclude il pagamento degli ultimi due crediti di investitori privati legati alle riparazioni di guerra imposte alla Germania con il trattato di Versailles nel 1919 dopo la capitolazione del Kaiser. Quasi duecento milioni di euro, interessi compresi, legati a titoli che avevano perso valore dopo la divisione della Germania e le negoziazioni successive alla seconda guerra mondiale e che sono tornati esigibili proprio nel 1990 con la riunificazione tedesca [... continua su East Side Report].

giovedì, settembre 30, 2010

Venticinque


Joachim Gauck, conferenza stampa della VAP. © plm

VAP, and the winner is... Joachim Gauck

Joachim Gauck, il candidato alla presidenza della Repubblica federale tedesca che lo scorso giugno è stato sconfitto da Christian Wulff, ha ricevuto il premio annuale dell'Associazione della stampa estera tedesca (VAP, Verein der ausländischen Presse). Il riconoscimento emerge da una votazione fra i giornalisti stranieri e coinvolge tutti coloro che nel corso dell'anno lavorativo (settembre-agosto) sono stati invitati ai colloqui e alle conferenze organizzate dall'associazione. Si premia la disponibilità, la simpatia, la competenza, l'efficacia. In gara ci sono cancellieri, ministri, presidenti di Land, manager di imprese pubbliche e private, professori universitari, scrittori, intellettuali e tutti coloro che svolgendo un ruolo rilevante nell'ambito del paese vengono chiamati a confrontarsi con le domande dei giornalisti delle testate straniere che operano in Germania. Mai come quest'anno, tuttavia, la votazione è stata quasi plebiscitaria. Oltre alle doti umane, Gauck ha colpito l'immaginazione della stampa estera per la chiarezza e l'emozione con cui ha saputo rendere vivi due concetti che sembrerebbero passati di moda: democrazia e libertà. Il premio è stato consegnato nella consueta cerimonia annuale dela VAP, che quest'anno si è tenuta ieri nei saloni dell'ambasciata di rappresentanza a Berlino del Land Baden-Württenberg. Visto che questo voto non è segreto, confesso di aver votato anch'io per Gauck, non avendolo potuto fare nella Bundesversammlung. La foto di copertina, lo ritrae proprio in occasione della conferenza stampa tenuta al Gorky Theater di Berlino lo scorso 16 giugno.

Germania, tornano in tribunale gli anni di piombo

Le immagini sono quasi sempre in bianco e nero: una strada cittadina ampia e deserta, una Mercedes nera ferma sul ciglio della strada con i finestrini frantumati dai colpi, tre lenzuola bianche distese su tre corpi esanimi, tre punti abbaglianti in un quadro tutto grigio, una camionetta della polizia sullo sfondo, evidentemente arrivata troppo tardi. Sembrano saltare fuori da archivi lontani, invece raccontano una pagina tragica della Germania Ovest degli anni Settanta così simile a quella dell’Italia: la vicenda del terrorismo politico, della Raf, la Rote Armee Fraktion, il gruppo che si ispirava alle Brigate Rosse. Era il 7 aprile 1977 [... continua su East Side Report].

martedì, settembre 28, 2010

La rivoluzione verde della Bundesliga

Oggi sul Corriere della Sera Mario Sconcerti cercava di spiegare la strana classifica del campionato di calcio italiano con una certa stanchezza dei soliti campioni e con l'emergere di una nuova leva di protagonisti. Ci sarebbero loro dietro i successi attuali di Lazio, Brescia, Chievo o Cesena. Magari poi alla fine vincerà di nuovo l'Inter, che sulla carta rimane la squadra più forte e certi equilibri si ristabiliranno nel corso della stagione. Tuttavia l'impressione di Sconcerti è quella di essere di fronte a un cambio generazionale del calcio italiano, che potrebbe anche essere una buona notizia per la Nazionale, se non fosse che gran parte di questi giovani talenti sia straniera. La stessa cosa sta avvenendo in Bundesliga: classifica stravolta rispetto alle gerarchie degli ultimi anni, con il sorprendente Mainz a punteggio pieno (18 punti dopo 6 giornate) e il titolato Bayern Monaco, che sabato scorso le ha prese in casa proprio dalla nuova capolista, a dieci punti di distanza. E ancora più giù vecchie glorie degli ultimi anni come Schalke 04 e Stoccarda. E anche qui si impongono nuove figure. La Bild offre una galleria di 13 giovani sulla cresta dell'onda. Una volta si diceva: consigli per gli acquisti.

Bosnia, uno nessuno e centomila

Sguardi a Sudest. In Bosnia si vota a quattro anni dall'ultima tornata elettorale tra divisioni interne e assenze esterne. Analisi e commento affidati a Matteo Tacconi sul blog Radio Europa Unita.

Resta in vigore la sovrattassa per la riunificazione

I tedeschi dovranno rassegnarsi a pagare l’odiata sovrattassa per la solidarietà, chiamata popolarmente “Soli”, un’imposta aggiuntiva su imposte sul reddito, redditi da capitale e redditi delle società. Lo ha stabilito qualche giorno fa la Corte costituzionale federale, che a sede a Karlsruhe, respingendo un’istanza di controllo di costituzionalità avanzata dall’ufficio giudiziario tributario della regione della Bassa Sassonia. La sovrattassa venne introdotta nel 1991 dall’allora governo di Helmut Kohl con l’obiettivo prevalente di far fronte ai costi dell’unità tedesca. Abolita un anno dopo, venne reintrodotta nel 1995 ed estesa anche ai Länder orientali [... continua su East Side Report].

domenica, settembre 26, 2010

Running in the rain: la Maratona di Berlino

Si è appena conclusa la parte agonistica della Maratona di Berlino, giunta alla trentasettesima edizione, con la vittoria del keniano Patrik Macao (già vincitore a Rotterdam) con uno sprint finale sul connazionale Geoffrey Mutai sotto la Porta di Brandeburgo. Ma la corsa continua per tutti gli altri maratoneti, i professionisti che sfilano in questi secondi sotto la linea del traguardo e le migliaia di amatori che poi rappresentano il vero sale del circuito delle maratone cittadine. Quest'anno corrono tutti sotto una pioggia battente, tra banchi di nebbia e freddo autunnale (temperature fra i 9 e gli 11 gradi, a seconda dei quartieri). Per la scarsa visibilità, oggi siamo stati risparmiati dai consueti ronzii degli elicotteri, che non si sono potuti alzare in volo. Ma a giudicare dall'atmosfera che da due giorni i partecipanti hanno portato a Berlino, il maltempo non pregiudica l'entusiasmo. Anzi, meglio il freddo - mi ha detto un'amica italiana che in questo momento sta correndo per le strade della città - perché con il caldo le energie vanno via prima. L'anno scorso si era corso sotto un sole splendente, quest'anno è stata accontentata: la cima della torre di Alexanderplatz è completamente avvolta da nuvole basse. Qui una prima selezione di immagini dal Berliner Morgenpost.

venerdì, settembre 24, 2010

ESR, il secondo fotoreportage sull'isola di Rügen

È chiamata, con qualche esagerazione, la Capri del Nord. Ma chi ha memoria degli straordinari paesaggi fissati su tela dal pittore romantico Caspar David Friedrich (Greifswald, 5 settembre 1774 – Dresda, 7 maggio 1840) non faticherà a capire dove sia il segreto della sua bellezza. Il secondo reportage fotografico sull’ex Germania Est lascia le città per tuffarsi nei paesaggi naturali. Parliamo dell’isola di Rügen, appollaiata sul Baltico che i tedeschi chiamano Ostsee a una manciata di chilometri dalla Polonia [... continua su East Side Report].

sabato, settembre 18, 2010

Elezioni, la Svezia giudica l'esperimento Reinfeldt

Svezia alle urne domani per il rinnovo di parlamento e governo. Può apparire una forzatura inserire la Scandinavia nelle analisi di un sito che si occupa di Europa centro-orientale. Eppure quest’area nordica è a pieno titolo parte integrante, per molti aspetti principale, di quella regione artico-baltica che, grazie ai rivolgimenti storici del 1989, è tornata centrale negli equilibri del Vecchio Continente. L’interrelazione commerciale con la Russia sul Baltico e nell’Artico, quella infrastrutturale con la Germania (e quindi con l’Europa continentale), infine la massiccia presenza economica nelle piccole Repubbliche Baltiche obbliga East Side Report a guardare con attenzione le vicende politiche scandinave [... continua su East Side Report].

Per la cronaca: Union-Hertha 1-1

Dato che era anche una partita di calcio, diamo ai lettori qualche informazione sportiva. Il derby di Berlino è finito 1-1. Gol a freddo degli herthani, in vantaggio dopo soli due minuti. Schema della partita saltato: l'Hertha avrebbe dovuto attaccare, l'Union agire di rimessa. Invece, dopo una decina di minuti di sbandamento, i padroni di casa hanno preso a macinare gioco, diventando sempre più pericolosi man mano che passava il tempo. Diverse occasioni, una traversa, ma il primo tempo si concludeva sullo 0-1. Ripresa sullo stesso registro: l'Union a fare la partita, l'Hertha a difendersi. Il pareggio era dunque nell'aria, quando all'82 i biancorossi hanno finalmente trovato il gol. Pareggio salomonico, ma bella partita, piena di emozioni e passioni. Ha giocato meglio l'Union, come spesso accade nei derby, in cui la squadra sulla carta più debole impone ritmo e agonismo all'avversario. Grandi misure di sicurezza, ma non ce n'è stato bisogno. Appuntamento all'Olympiastadion per il derby di ritorno.

Le nozze di Westerwelle

Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, si è sposato ieri con il compagno di una vita Michael Mronz, manager di eventi sportivi. Cerimonia riservata, a Bonn, nessuna foto e invitati ristretti al circolo dei familiari. Se le vicende politiche danno al leader dei liberali grandi dispiaceri (il partito nei sondaggi è crollato sulla soglia fatidica del 5 per cento), quelle private sembrano restituirgli un po' di serenità.

venerdì, settembre 17, 2010

Ventidue


Tifosi dell'Union Berlin all'Alte Försterei. © plm

Est-Ovest, Union-Hertha: si gioca il derby di Berlino

Ovest contro Est, Charlottenburg contro Köpenick, ricchi e viziati contro poveri ma belli. Si potrebbe andare avanti all’infinito, complice anche l’approssimarsi del ventesimo anniversario dell’unità tedesca, per descrivere con i luoghi comuni il primo vero derby calcistico berlinese dai tempi della riunificazione. Il primo derby che mette di fronte squadre provenienti dalle due metà del cielo della capitale. Questo pomeriggio, ore 18, stadio An der alten Försterei: 1. Fc Union contro Hertha. Un derby in tono minore, dopo che l’Hertha ha dovuto subire nella passata stagione l’umiliazione della retrocessione. L’incontro è rubricato nel cartellone della seconda Bundesliga, la serie B tedesca. Ma il piccolo e rinnovato stadio dell’Union è da settimane tutto esaurito. E l’attesa è tanta [... continua su East Side Report].

giovedì, settembre 16, 2010

mercoledì, settembre 15, 2010

Se Varsavia sostituisce Parigi

Della prepotente ripresa economica tedesca si è scritto molto nelle settimane scorse, fin da quando, proprio nei giorni di ferragosto, le agenzie economiche hanno cominciato ad anticipare i dati relativi alla crescita congiunturale nel secondo trimestre (cioè trimestre su trimestre), indicandola al 2,2 per cento. Poi sono arrivate le conferme, addirittura corrette al rialzo, con la trionfale certificazione che la Germania sta vivendo la crescita più sostenuta dai tempi della caduta del muro di Berlino. Due giorni fa la Commissione europea ha fissato al 3,4 per cento il tasso di crescita del Pil di Berlino per il 2010, quando ancora tre mesi fa si tiravano sospiri di sollievo per l’1,2 per cento stimato a maggio. La Germania dunque esce dalla crisi e lo fa a vele spiegate, grazie alla crescita dei paesi asiatici che la sua industria all’avanguardia riesce a soddisfare meglio di altri. È sempre l’export che tira, anche se questa volta pure il mercato interno sembra dare qualche segnale di risveglio. Ma Berlino non è una sorpresa. E non è la sola a contribuire a rimettere in moto il motore dell’Europa. C’è anche la Polonia [... continua su East Side Report].